L’innovazione digitale sta trasformando radicalmente il modo in cui la sanità è progettata, organizzata e vissuta.
Lo smart hospital non è più un ideale teorico, ma una concreta evoluzione verso strutture intelligenti, interconnesse e orientate al valore.
Nella cornice del Convegno Nazionale AIIC 2025, un workshop, promosso da Ascom UMS, ha offerto una panoramica unica su come progettazione, implementazione e valutazione possano convivere e generare un modello sanitario più efficiente, sicuro e centrato sul paziente.
L’incontro, dal titolo “Smart hospital e digitalizzazione: tre esperienze di progettazione, realizzazione e validazione dei risultati” ha visto alternarsi le presentazioni di tre importanti realtà italiane.
Indice degli argomenti
Realizzare un ecosistema: il nuovo DEA della USL Toscana Centro
La realizzazione del nuovo Dipartimento di Emergenza e Accettazione dell’USL Toscana Centro rappresenta un esempio concreto di smart hospital, progettato sinergicamente da clinici, ingegneri e architetti.
Il nuovo DEA integra tecnologie digitali avanzate: geolocalizzazione di pazienti e apparecchiature, alert in tempo reale via smartphone, display informativi per pazienti e familiari.
Ogni fase del percorso del paziente è monitorata e tracciata, garantendo efficienza, sicurezza e continuità assistenziale.
Un sistema intelligente di questo tipo ha dimostrato di saper ridurre gli errori e migliorare la trasparenza nel rapporto della struttura con i pazienti.
Progettare valore: il caso Policlinico Gemelli
Il Policlinico Gemelli ha adottato una strategia digitale centrata sul dato come risorsa preziosa e abilitante.
Grazie a un’architettura informativa interoperabile e integrata con le tecnologie sanitarie, la raccolta dei dati clinici è oggi strutturata, tracciabile e qualificata lungo tutto il percorso assistenziale.
Soluzioni come la cartella di anestesia digitalizzata, il referto operatorio evoluto e la tracciabilità completa dei campioni istologici, dalla sala operatoria al servizio di istopatologia, hanno permesso di migliorare la qualità, la sicurezza e l’efficienza del percorso chirurgico.
Questi strumenti alimentano un patrimonio informativo pronto per la ricerca, la formazione e l’utilizzo di modelli predittivi basati sull’Intelligenza Artificiale.
Non si tratta solo di digitalizzare processi, ma di trasformare i dati clinici in conoscenza strutturata, generando valore reale per i professionisti, i pazienti e la comunità scientifica.
Valutare per migliorare: il modello UNIMI su ASL Roma 1
Lo studio condotto dal team della Milano School of Management dell’Università degli Studi di Milano ha valutato l’introduzione della piattaforma Digistat di Ascom nel blocco operatorio del Presidio San Filippo Neri (ASL Roma 1).
Partendo da una situazione pre-digitale, il progetto ha mappato le criticità, introdotto 21 indicatori e implementato dashboard interattive per il monitoraggio continuo.
I risultati hanno visto la riduzione dei ritardi nella sala operatoria, la capacità di assorbire un aumento delle urgenze e l’ottimizzazione del tempo di turnover.
Il passaggio da cartaceo a digitale ha reso visibili aree critiche prima sommerse, consentendo interventi mirati e una gestione evidence-based dei percorsi chirurgici.
Il ruolo della tecnologia al servizio delle persone
Progettare, misurare, realizzare: le tre esperienze raccontate nel workshop AIIC dimostrano che la digitalizzazione non è solo una questione di tecnologia, di hardware e software, bensì un processo complesso che richiede visione, metodo e alleanze strategiche.
L’interoperabilità dei sistemi, la qualità del dato e la centralità del paziente sono le coordinate su cui costruire la sanità del futuro.
Soluzioni modulari, l’integrazione di software e hardware, ma unite ad una profonda competenza sui flussi ospedalieri, devono garantire oggi ai fornitori di tecnologie per il settore di costruire sistemi che migliorino davvero il lavoro dei professionisti e la vita dei pazienti.
Grazie alla raccolta e analisi dei dati, inoltre, le strutture possono oggi prendere decisioni più informate, ridurre gli sprechi e migliorare la sostenibilità del sistema.