Le grandi sfide della Sanità, dall’invecchiamento della popolazione all’aumento delle cronicità, non possono essere affrontate senza rivedere a fondo l’approccio con cui vengono progettate, gestite e governate le strutture sanitarie.
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Smart Hospital: la visione condivisa di chi lo progetta, lo realizza e lo gestisce
Per accompagnare sin da oggi la Sanità verso un futuro di efficienza e qualità, Siemens ha sviluppato un modello innovativo – ma concreto – di struttura sanitaria: lo Smart Hospital. Questo approccio si fonda sull’abbattimento della frammentazione operativa e tecnologica, sulla stretta integrazione tra edificio, impianti e persone e sulla valorizzazione del dato lungo tutto il ciclo di vita della struttura, partendo dalla progettazione se non addirittura dalla pianificazione.
L’obiettivo è costruire organismi intelligenti, data-driven per definizione, capaci di evolvere nel tempo e di misurare le proprie performance rispetto a obiettivi precisi – economici, qualitativi e di sostenibilità – così da adattarsi ai bisogni di pazienti e professionisti e rendere evidente l’impatto di ogni decisione in termini di ritorno sull’investimento (ROI).
Ma cosa serve per concretizzare questa visione e quali ostacoli vanno superati in un ecosistema complesso come quello sanitario?
Per rispondere a queste domande, HealthTech360 ha messo a confronto tre attori chiave di questa trasformazione: chi ha concepito lo Smart Hospital e sviluppa le soluzioni tecnologiche per concretizzarlo (Siemens), chi progetta le strutture (Arch&Tech) e chi gestisce l’innovazione in Sanità sul fronte pubblico e istituzionale (ACSS della Lombardia).
Dal confronto, emerge una visione condivisa della necessità di cambiare approccio, ma anche la consapevolezza delle sfide da affrontare per tradurre questa visione in realtà.
Norme superate, bisogni nuovi: le sfide da vincere
Dal confronto tra Siemens, Arch&Tech e l’ACSS della Lombardia emergono tre prospettive complementari, che aiutano a comprendere cosa significhi oggi trasformare un ospedale in una struttura davvero smart, ma anche sostenibile, salubre e sicura.
Se lo Smart Hospital di Siemens, con il suo approccio integrato e data-driven, rappresenta una delle risposte più evolute ai cambiamenti che stanno investendo la Sanità, la sua realizzazione deve comunque confrontarsi con sfide significative, a partire da un quadro normativo non più al passo con i tempi. Le regole che governano la progettazione delle strutture sono infatti pensate per un contesto superato e focalizzate su aspetti impiantistici e di sicurezza, ma ancora prive di riferimenti chiari per abilitare nuovi servizi digitali.
Pietro Li Castri, CEO e Direttore Tecnico di Arch&Tech – società di ingegneria specializzata nella progettazione di strutture sanitarie – evidenzia come l’assenza di linee guida aggiornate renda difficile progettare strutture realmente innovative.
Questa visione è condivisa anche da Alberto Panese, Direttore SC Sanità Digitale e Tecnologie Innovative di ACSS Lombardia, che aggiunge: “Abbiamo visto come, in questi ultimi vent’anni, il mondo sia cambiato profondamente, soprattutto nell’ambito della sanità digitale. La normativa non può restare indietro: deve evolvere e supportare l’intero ecosistema in questo percorso di trasformazione”.
La tecnologia è pronta, ma serve una visione condivisa
Vito Allegretti, Healthcare Vertical Market Manager di Siemens, definisce la tecnologia “l’abilitatore per eccellenza dei casi d’uso”, ma ciò che conta davvero è riuscire ad adottare un approccio basato sui dati fin dalla fase di progettazione, così da costruire strutture capaci di evolvere nel tempo, adattandosi ai cambiamenti e misurando le proprie performance in fase di esercizio. Inoltre, non basta dotarsi di strumenti innovativi, ma bisogna formare le persone all’utilizzo consapevole della tecnologia, perché solo così è possibile attivare un reale cambiamento culturale.
Dal punto di vista tecnologico, non c’è mai stato un momento migliore per trasformare la sanità. Le soluzioni ci sono e permettono di ripensare radicalmente modelli e processi, rendendo le strutture più connesse, automatizzate, efficienti e intelligenti. Ma il sistema sanitario è anche un ecosistema complesso, e il cambiamento non può che seguire un percorso evolutivo graduale e strutturato.
Lo sottolinea chiaramente Panese quando afferma che le tecnologie attuali sono straordinarie, ma per usarle in modo efficace serve un’azione organizzativa, un disegno che definisca chiaramente obiettivi e risultati attesi. “Avere questo disegno è fondamentale – spiega Panese – soprattutto se la scala su cui lo costruiamo è alta. Non possiamo limitarci al livello locale: serve una regia centrale, regionale, da cui far discendere gli interventi territoriali. E alcuni esempi virtuosi iniziano ad emergere”.
Co-progettare il cambiamento: Siemens Xcelerator
Più il disegno è ambizioso, più occorre costruirlo insieme. Un progetto di trasformazione come lo Smart Hospital non può essere calato dall’alto o gestito a compartimenti stagni: richiede co-progettazione e il contributo attivo di tutti gli attori coinvolti, ciascuno con le proprie esigenze, competenze e responsabilità.
Lavorare insieme è il primo passo per superare quella frammentazione che troppo spesso frena l’innovazione, sia sul piano tecnico che su quello culturale. “Quando si parla di approcci tecnologici innovativi – spiega Allegretti – servono competenze presenti in strutture iper-specializzate, ma si rischia la frammentazione. Bisogna invece promuovere l’integrazione dei sistemi e l’interoperabilità delle piattaforme non solo da un punto di vista tecnico, ma anche conoscitivo ed esperienziale”. Ed è con questa logica che Siemens ha creato Xcelerator, una piattaforma digitale e aperta pensata per abilitare un ecosistema collaborativo di soluzioni e di partner.
Siemens Xcelerator è una piattaforma di business pensata per enti pubblici, strutture sanitarie e operatori privati, che possono accedere a soluzioni già testate oppure costruire – insieme a una rete di 4.000 partner qualificati e che continua a crescere – risposte su misura, in funzione delle proprie esigenze operative e strategiche.
È da questa sinergia tra visioni, tecnologie e competenze che lo Smart Hospital inizia a diventare una realtà concreta, con progetti già realizzati (Kantonsspital Baden – Siemens Global) o in corso di realizzazione in Italia come all’estero, tracciando la rotta verso il futuro della Sanità, che è già oggi.
Contributo editoriale realizzato in collaborazione con Siemens






