Computer Assisted Surgery

Digital surgery e farmacia ospedaliera: uno stretto connubio



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La chirurgia digitale è un’evoluzione cruciale nella pratica chirurgica: un progresso che non cambia solo la tecnica chirurgica, ma coinvolge in modo significativo anche la farmacia ospedaliera

Pubblicato il 21 ago 2025

Giulia Gianfilippo

Medical Officer & Writer – Farmacologia e Tossicologia Clinica



digital surgery

La digital surgery rappresenta una delle innovazioni più promettenti nell’integrazione tra tecnologie avanzate e pratica chirurgica.

Si tratta di un approccio che combina intelligenza artificiale, realtà aumentata, robotica e analisi dei dati per supportare il chirurgo in ogni fase dell’intervento, dalla pianificazione alla formazione post-operatoria.

Digital surgery: applicazioni e vantaggi

Al centro della digital surgery ci sono piattaforme integrate che acquisiscono, elaborano e visualizzano dati in tempo reale.

Grazie a sensori, imaging 3D e algoritmi predittivi, il chirurgo può avere una visione estremamente precisa dell’anatomia del paziente e simulare il percorso dell’operazione prima ancora di eseguire il primo taglio. Durante l’intervento, sistemi di navigazione e robot collaborativi garantiscono una precisione millimetrica.

Principali applicazioni della digital surgery

  • Chirurgia robot-assistita: strumenti che traducono i movimenti del chirurgo in azioni ultra-precise;
  • Formazione immersiva: simulazioni in realtà virtuale e aumentata per addestrare i chirurghi su casi complessi;
  • Supporto intraoperatorio: overlay di immagini diagnostiche direttamente nel campo visivo del chirurgo.
  • Analisi post-operatoria: revisione dei dati e dei video per migliorare le procedure e ridurre i rischi futuri.

Vantaggi

  • Maggiore precisione e sicurezza: riduzione degli errori grazie al supporto di AI e robotica;
  • Personalizzazione dell’intervento: piani chirurgici modellati sui dati specifici del paziente;
  • Miglioramento della formazione: accesso a scenari realistici senza rischi per il paziente;
  • Ottimizzazione dei tempi e delle risorse: interventi più rapidi e meno invasivi.

La digital surgery, in ogni caso, non sostituisce l’abilità del chirurgo, ma ne amplifica le capacità, aprendo la strada a una chirurgia più predittiva, personalizzata e sicura. Un’evoluzione che, nei prossimi anni, potrebbe trasformare radicalmente l’esperienza operatoria sia per i professionisti sia per i pazienti.

Chirurgia robotica

La chirurgia robotica è una delle principali e più promettenti applicazioni della digital surgery.

È almeno un secolo che il mondo della chirurgia non ha dubbi sul valore della tecnologia e dell’innovazione nell’efficacia delle cure. Oggi, però, con l’intelligenza artificiale e il machine learning, affiancate alla realtà virtuale e aumentata, si possono vedere – nell’arco di pochi anni se non mesi – dei passi avanti significativi e direttamente impattanti sulle probabilità e sulla qualità di vita del paziente. È il momento di investire energie, tempo e fondi perché tecnologia e medicina procedano sempre di più di pari passo.

È quanto affermato dal chirurgo Alessandro Giardino – past Presidente SICOP (Società Italiana di Chirurgia dell’Ospedalità Privata) – nell’approfondimento di HealthTech360La chirurgia del futuro tra robotica e IA. Così cambierà la vita del chirurgo nei prossimi 10 anni”.

Chirurgia di precisione

Tra i diversi ambiti della digital surgery, un ruolo significativo va attribuito alla chirurgia di precisione.

In particolare, la chirurgia oncologica di precisione è un approccio innovativo nel trattamento del cancro che sta guadagnando terreno come uno degli strumenti più efficaci nella lotta a questa malattia.
Come evidenziato nell’approfondimento di HealthTech360 sulla chirurgia oncologica di precisione, si tratta di una metodologia che combina la chirurgia tradizionale con la tecnologia avanzata, offrendo una serie di importanti vantaggi, tra cui una maggiore precisione, efficienza e risultati migliori per i pazienti.

Con questa terminologia – in ambito oncologico – ci si riferisce all’utilizzo di tecniche chirurgiche avanzate e tecnologie innovative per rimuovere i tumori con la massima precisione possibile.
Questo approccio utilizza una combinazione di imaging biomedico, robotica, intelligenza artificiale e altre tecnologie emergenti per identificare, caratterizzare e rimuovere in modo efficace le cellule tumorali.

“Asportare niente di più e niente di meno di ciò che è necessario per guarire”: questo l’obiettivo della chirurgia di precisione.

Digital surgery e chirurgia di precisione

Come evidenziato da Stefano Mancini (Chirurgo oncologico, Ospedale San Filippo Neri, Roma) e Fabrizio Signore (Direttore UOC Urologia, Ospedale Sant’ Eugenio, Roma) nel Corso di aggiornamento nazionale “Technohealth: rivoluzione tecnologica e competenze inedite per il professionista SSN” (evento SIFO), la digital surgery rappresenta un’evoluzione importante nella pratica chirurgica, integrando robotica, visione computerizzata e sistemi di supporto decisionale.

Questo progresso non cambia solo la tecnica chirurgica, ma coinvolge anche la farmacia ospedaliera in modo significativo.

È infatti necessario prevedere nuovi approvvigionamenti di strumenti e materiali consumabili dedicati, sviluppare percorsi di formazione specifici per il personale e definire indicatori per valutare l’efficacia di queste tecnologie, ad esempio riducendo tempi operatori, complicanze e costi.

Anche se la robotica garantisce un’altissima precisione, la vera rivoluzione è rappresentata dall’integrazione dei dati intra-operatori con sistemi intelligenti di supporto che richiedono una perfetta interoperabilità tra dispositivi e il rispetto delle normative MDR quando il software diventa parte integrante del trattamento terapeutico.

La farmacia ospedaliera a supporto della chirurgia robotica

Il procurement per tecnologie complesse come la chirurgia robotica deve essere molto articolato: non si tratta solo di acquistare dispositivi, ma di valutare con attenzione l’impatto clinico ed economico, definire chiaramente i requisiti di servizio – che comprendono formazione continua, aggiornamenti software e misure di cybersecurity – e concordare indicatori di outcome condivisi.

È quanto sottolineato da Jessica Miele (Farmacista Ospedaliero, Campus Biomedico, Roma) e Assunta Staiano (Dirigente Farmacista, Ospedale Sant’ Eugenio, Roma) nel suddetto evento SIFO.

È fondamentale implementare piani di monitoraggio post-marketing per raccogliere dati sull’efficacia reale degli strumenti utilizzati.

Le esperienze di alcune realtà italiane, come il Campus Biomedico e l’Ospedale Sant’Eugenio, dimostrano come la Farmacia possa diventare un attore chiave nella governance di questi dispositivi, dalla loro valutazione iniziale fino al monitoraggio costante della loro sostenibilità economica e clinica.

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