Case Study

Digitalizzazione del blocco operatorio: un’opportunità per l’efficienza e la sicurezza



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Le soluzioni digitali nel blocco operatorio portano a risultati concreti tra cui riduzione ritardi, miglioramento gestione delle urgenze e ottimizzazione tempi di turnover. Il caso della ASL Roma 1 – Presidio San Filippo Neri, oggetto di uno studio della Milano School of Management dell’Università degli Studi di Milano con il supporto di Ascom UMS

Pubblicato il 28 apr 2025

Samuele Franchini

Business Development Manager – Ascom UMS



digitalizzazione del blocco operatorio

L’innovazione digitale sta rivoluzionando il settore sanitario, e la gestione del blocco operatorio non fa eccezione.

L’adozione di software per la gestione dei flussi chirurgici consente alle strutture ospedaliere di ottimizzare le risorse, ridurre i tempi di attesa per gli interventi e migliorare la sicurezza dei pazienti.

Il caso della ASL Roma 1 – Presidio San Filippo Neri, oggetto di uno studio approfondito svolto dalla Milano School of Management dell’Università degli Studi di Milano (UNIMI) con il supporto di Ascom UMS, dimostra come un approccio data-driven possa generare benefici concreti per ospedali, pubblica amministrazione e pazienti.

Le criticità della gestione manuale/tradizionale del blocco operatorio

Un blocco operatorio gestito mediante registrazione cartacea delle attività presenta molte inefficienze, che rallentano i processi e aumentano i rischi per i pazienti e gli operatori.
La mancanza di condivisione dei dati ostacola il coordinamento tra i reparti e rende meno efficace la comunicazione tra gli operatori sanitari. Il personale spesso non ha accesso ai dati in tempo reale, e ciò limita la trasparenza delle comunicazioni che riguardano le condizioni dei pazienti nel percorso peri-operatorio.

Queste criticità sono state amplificate dalla pandemia da Covid-19, che ha messo in evidenza l’urgenza di migliorare l’organizzazione delle sale operatorie per gestire al meglio la crescente domanda di interventi chirurgici.

I benefici della digitalizzazione del blocco operatorio

L’adozione di soluzioni digitali offre vantaggi su più livelli.

Per le strutture sanitarie

Il primo beneficio è sicuramente la sostenibilità economica: una migliore programmazione degli interventi riduce gli sprechi di tempo e materiali. Seguono efficienza e produttività, poiché l’ottimizzazione del flusso di lavoro garantisce un uso ottimale delle risorse.

Stiamo vivendo un periodo di transizione verso un uso sempre più importante dell’Intelligenza Artificiale anche nel settore sanitario. La progressiva digitalizzazione sta di fatto creando le basi per future applicazioni di questa tecnologia anche nella chirurgia.

Per i pazienti

Come primo punto troviamo la riduzione dei tempi di attesa, ottenuta proprio grazie alla pianificazione avanzata delle singole operazioni. È auspicabile poi un miglioramento della sicurezza, ottenibile grazie ad accurati strumenti di monitoraggio e checklist digitali. L’accesso facilitato alle informazioni sul proprio intervento crea poi una maggiore trasparenza delle stesse.

Per la pubblica amministrazione

Essa può beneficiare dell’ottimizzazione delle risorse, su cui è storicamente – e particolarmente – sensibile. Questo attraverso un uso efficiente delle sale operatorie e del personale.
Migliora nel complesso la qualità dei servizi forniti, grazie a un controllo più accurato delle performance ospedaliere e, non per ultima, la razionalizzazione dei costi, grazie alla riduzione degli sprechi e a una gestione più efficace della spesa sanitaria.

Digitalizzazione del blocco operatorio: il caso ASL Roma 1 – Presidio San Filippo Neri

L’implementazione della piattaforma Digistat di Ascom (di cui chi scrive è Business Development Manager, ndr) presso il Presidio San Filippo Neri ha consentito la digitalizzazione della gestione del blocco operatorio, sostituendo il registro cartaceo con un sistema avanzato di monitoraggio.

Lo studio condotto dalla Milano School of Management dell’Università degli Studi di Milano (UNIMI) ha analizzato in dettaglio gli effetti di questa innovazione, concentrandosi su alcuni aspetti chiave:

  • Mappatura organizzativa: identificazione delle criticità nei flussi di lavoro e dei colli di bottiglia nella gestione del blocco operatorio;
  • Identificazione di indicatori di performance: 21 parametri, di cui 9 dedicati al percorso logistico del paziente e 12 all’efficienza nell’uso delle risorse;
  • Monitoraggio attraverso dashboard: fornitura di report mensili alla direzione ospedaliera per una gestione più efficace.

I risultati dello studio

Successivamente all’introduzione di Digistat è stato possibile osservare alcuni miglioramenti all’interno del Presidio San Filippo Neri.
Lo studio condotto dalla Milano School of Management dell’Università degli Studi ha messo in luce, infatti, i risultati in termini di riduzione dei ritardi, ottimizzazione dei processi e miglioramento della produttività.

La riduzione del ritardo

Uno degli aspetti più rilevanti emersi riguarda la riduzione del ritardo nell’avvio degli interventi chirurgici. In particolare, il tempo che intercorre tra l’apertura della sala operatoria e l’induzione dell’anestesia del primo intervento della giornata ha registrato un miglioramento del 30% per gli interventi in elezione. Questo dato evidenzia come la digitalizzazione del blocco operatorio consenta di minimizzare le inefficienze legate all’organizzazione e alla preparazione delle sale operatorie.

La gestione delle urgenze

Un altro risultato significativo riguarda la gestione delle urgenze. Nel periodo di studio, il numero di interventi urgenti è aumentato dal 7% al 29% tra il primo e il secondo semestre del 2023. Questo incremento non ha però compromesso la stabilità complessiva del numero di interventi, dimostrando che una gestione più strutturata e digitalizzata è in grado di assorbire variazioni nella domanda senza impattare negativamente sull’efficienza del sistema.

L’ottimizzazione del turnover tra gli interventi

Questa è stata un’altra area di miglioramento rilevante. Il tempo che intercorre tra la fine di un’operazione e l’inizio della successiva è aumentato del 30%, suggerendo la necessità di una maggiore flessibilità nella gestione delle sale operatorie. Questo dato indica che l’implementazione di un sistema digitale consente di raccogliere informazioni utili per ottimizzare ulteriormente la programmazione e l’utilizzo delle risorse ospedaliere.

Produttività ed efficienza

La digitalizzazione del blocco operatorio, inoltre, ha avuto un impatto positivo sulla produttività e sull’efficienza complessiva. Grazie all’analisi dei dati raccolti è stato possibile individuare aree di miglioramento e adottare strategie per ottimizzare l’utilizzo delle infrastrutture sanitarie. L’implementazione di strumenti digitali ha fornito una base solida per il monitoraggio e la valutazione delle performance, permettendo ai decision-maker di intervenire con maggiore consapevolezza e precisione.

L’importanza di investire in tecnologie innovative

In sintesi, l’adozione di soluzioni digitali nel blocco operatorio dell’ASL Roma 1 ha portato a risultati concreti e misurabili. La riduzione dei ritardi, il miglioramento nella gestione delle urgenze e l’ottimizzazione dei tempi di turnover sono solo alcuni degli aspetti che dimostrano l’efficacia della digitalizzazione nella sanità.

Grazie all’analisi dei dati raccolti da Digistat di Ascom, inoltre, è stato possibile elaborare indicatori chiave che oggi aiutano la direzione sanitaria a prendere decisioni informate per migliorare l’efficienza complessiva.

I risultati emersi dallo studio rafforzano, altresì, l’importanza per il settore di investire in tecnologie innovative allo scopo di migliorare l’efficienza dei servizi, con benefici diretti per tutti gli stakeholder.

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