Nell’approfondimento di HealthTech360 “Telemedicina in Italia: il giusto approccio per puntare all’avanguardia”, abbiamo analizzato come l’evento di presentazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) abbia provato anche a delineare l’approccio giusto al quale ispirare la governance della Telemedicina in Italia per essere competitiva e compliant con le strategie e le direttive UE in tale ambito.
In particolare, David Novillo Ortiz – Consigliere regionale e capo unità per i dati, le prove e la salute digitale presso l’Ufficio regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’Europa – ha offerto una prospettiva globale sull’implementazione della telemedicina, fornendo dati e insights sul suo sviluppo in Europa utili per ispirarne e guidarne l’evoluzione anche in Italia.
Indice degli argomenti
Telemedicina in Europa: adoption e implementazione
I dati sulla Telemedicina in Europa presentati da Novillo Ortiz hanno evidenziato come il 78% degli Stati membri nella regione europea dell’OMS abbia già incluso la telemedicina nelle proprie politiche e strategie sanitarie, con un aumento significativo rispetto alle rilevazioni precedenti. Questo dato evidenzia una crescente consapevolezza dell’importanza della telemedicina nel migliorare l’accessibilità e l’efficienza dei servizi sanitari. Un aspetto particolarmente rilevante è che il 65% degli Stati membri ha introdotto nuove legislazioni o politiche per supportare la telemedicina, specialmente in risposta alla pandemia di COVID-19.
Un dato significativo riguarda la crescita relativa dei diversi settori della telemedicina. Tra questi, uno di quelli che ha visto la maggiore crescita è la telepsichiatria, fenomeno attribuito in gran parte alle disfunzioni nell’erogazione dei servizi sanitari durante la pandemia. Ciò evidenzia come la Telemedicina – anche grazie all’Intelligenza Artificiale – stia diventando uno strumento sempre più importante non solo per la gestione delle condizioni fisiche ma, anche, per il supporto alla salute mentale.
Telemedicina: il ruolo cruciale dei dati per ottimizzarla valutandone e monitorandone l’efficacia
Il 30% degli Stati membri ha dichiarato di aver effettuato valutazioni sull’efficacia monitorando i propri servizi di telemedicina al fine di garantirne l’ottimizzazione continua.
Il Consigliere OMS per l’Europa , al proposito, ha sottolineato l’importanza di un monitoraggio e una valutazione ancora più sistematici dei servizi di telemedicina in Europa. Ha enfatizzato, infatti, la necessità di comprendere meglio come la telemedicina – e le soluzioni digitali in generale – contribuiscano agli obiettivi nazionali relativi alla salute, in particolare per quanto riguarda l’accesso ai servizi e i risultati sanitari. Questo approccio basato sui dati è fondamentale per guidare lo sviluppo futuro e l’ottimizzazione dei servizi di telemedicina.
Telemedicina in Europa: la posizione dell’Italia
Novillo Ortiz ha fornito spunti importanti per comprendere la posizione dell’Italia nel più ampio panorama europeo della telemedicina. I dati presentati suggeriscono infatti che, mentre molti Paesi stanno facendo progressi significativi nell’implementazione della telemedicina, in Italia (ma non solo) c’è ancora un ampio margine di miglioramento, soprattutto in termini di valutazione sistematica e dimostrazione dell’impatto di questi servizi sulla salute della popolazione.
Il quadro europeo emerso, dunque, offre all’Italia sia punti di riferimento che opportunità di leadership nell’innovazione e nell’implementazione di soluzioni di telemedicina efficaci e basate sull’evidenza.
La prospettiva europea sulla digitalizzazione della sanità
Riguardo alla tematica della telemedicina in Europa, anche Marco Marsella – Direttore “Digitale EU4Health e modernizzazione dei sistemi sanitari” presso la Commissione Europea – ha offerto interessanti spunti di riflessione e confronto sulla prospettiva europea della digitalizzazione della sanità, contestualizzando gli sforzi italiani nel più ampio panorama UE.
Il Direttore ha sottolineato come l’innovazione tecnologica sia cruciale non solo per lo sviluppo di nuove terapie, ma anche per migliorare l’erogazione dell’assistenza sanitaria e favorire la modernizzazione dei sistemi sanitari in Europa.
Tra le priorità emerse, la longevità e la carenza di forza lavoro nel settore sanitario, con un deficit stimato di 1,2 milioni di professionisti sanitari in tutta l’UE,contesto che rende l’innovazione digitale ancora più cruciale per affrontare le sfide future.
FSE e Spazio Europeo dei Dati Sanitari
Un punto chiave dell’intervento di Marsella è stato l’obiettivo europeo di garantire a tutti i cittadini l’accesso al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico entro il 2030. Per farlo, sarà necessaria una cooperazione rafforzata tra gli Stati membri, di un quadro normativo che favorisca l’innovazione e di un supporto concreto allo sviluppo e all’integrazione delle tecnologie sanitarie digitali.
Fondamentale anche lo Spazio Europeo dei Dati Sanitari, iniziativa chiave dell’UE per standardizzare e facilitare lo scambio di dati sanitari tra i Paesi membri. Questo progetto, che come noto mira a garantire l’accesso sicuro e transfrontaliero ai dati sanitari personali, nonché a promuovere l’uso secondario dei dati per la ricerca e l’innovazione, può impattare fortemente sulla ricerca medica, specialmente per le malattie rare, fornendo accesso a una base di dati molto più ampia.
Telemedicina in Europa: interoperabilità, AI, cybersecurity e progressi dell’Italia
Un altro tema centrale per favorire l’adoption della Telemedicina in Europa è l’interoperabilità dei sistemi sanitari digitali. A tal proposito, Marsella ha spiegato come l’UE stia lavorando per definire standard comuni per lo scambio di dati che permetteranno, ad esempio, di utilizzare prescrizioni elettroniche in tutta Europa.
L’esperto UE ha anche affrontato il tema dell’intelligenza artificiale in sanità, menzionando il ruolo cruciale dell’AI Act, il cui obiettivo è regolamentare lo sviluppo e l’uso dell’AI nel settore sanitario garantendo sicurezza, privacy e fiducia dei pazienti nell’uso di questa tecnologia sempre più promettente per il futuro dell’assistenza sanitaria. Il Direttore UE, inoltre, ha sottolineato l’importanza della cybersecurity nel settore sanitario, annunciando un piano di lavoro europeo per migliorare la sicurezza informatica negli ospedali.
Marsella, infine, ha espresso orgoglio per i progressi dell’Italia nel campo della telemedicina, evidenziando come questi sforzi si allineino perfettamente con le ambizioni e le strategie dell’Unione Europea per una sanità più digitale, accessibile ed efficiente.