Comprendere le priorità dei più importanti stakeholder del settore: è ciò che sta alla base del Life Sciences Index, una survey realizzata dallo studio legale DLA Piper intervistando figure in posizioni apicali presso 200 importanti operatori del settore, 100 di case farmaceutiche e cento di aziende medtech fra le più innovative a livello globale.
L’idea era quella di avere chiare le priorità per gli operatori del Life Sciences a livello internazionale.
Indice degli argomenti
L’impostazione metodologica della survey
Il Life Sciences Index ha utilizzato principalmente domande quantitative per raccogliere dati comparabili.
NewtonX ha gestito il reclutamento dei partecipanti e l’aggregazione dei dati, selezionando aziende innovative e ad alto valore aggiunto nel settore delle Scienze della vita.
DLA Piper ha progettato il questionario e analizzato i risultati, garantendo l’anonimato delle risposte e presentando i dati in forma aggregata.
Le informazioni sono state elaborate sulla base di fonti di riferimento come Scrip Intelligence e Torreya.
Tra i partecipanti, di cui il 55% in Nord America e il 32% in Europa:
- il 56% è del settore farmaceutico;
- il 23% dei dispositivi medici;
- il 21% delle biotecnologie.
Life Sciences Index 2024: i principali risultati dell’indagine
Il settore delle Scienze della vita ha approcciato con ottimismo l’anno in corso.
Le risposte ricevute, infatti, delineano una crescita sostenuta dei ricavi e l’importanza dell’espansione organica del portafoglio prodotti.
I principali fattori che influenzeranno il Life Sciences includono:
- la regolamentazione del settore;
- le operazioni straordinarie;
- l’adozione di sistemi di Intelligenza Artificiale.
Tutte aree che necessitano di un’attenta valutazione da parte delle aziende.
I principali risultati dell’indagine sono stati i seguenti:
- Futuro a breve roseo per le aziende delle Scienze della vita: le aziende del settore prevedono un aumento dei ricavi nell’anno in corso. L’espansione organica del portafoglio prodotti è vista come il modo migliore per stimolare innovazione e crescita, preferendo strategie interne rispetto alle acquisizioni;
- Mercati più attraenti: restano Stati Uniti, Unione Europea e Cina, caratterizzati da un ambiente imprenditoriale dinamico e da forti investimenti in ricerca e sviluppo;
- Impatto dei sistemi di pricing e rimborso: questi sistemi influenzano innovazione e crescita. La regolazione delle sperimentazioni cliniche e la cybersecurity sono percepite come ostacoli;
- Aumento delle operazioni straordinarie: circa il 50% degli intervistati prevede un incremento delle attività di deal nell’anno in corso, sostenuto dall’accesso al capitale e dalla necessità di completare le pipeline. Le alleanze strategiche sono viste come cruciali per la crescita;
- ESG: solo il 13% dei partecipanti considera la sostenibilità una priorità aziendale. La preparazione su questioni ESG è per molti in fase di sviluppo, con temi come sicurezza, qualità e accesso all’innovazione in primo piano rispetto alle tematiche ambientali;
- Utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale (IA) e machine learning: oltre un terzo degli intervistati considera l’AI e il machine learning una priorità strategica. Le applicazioni chiave dell’AI riguardano marketing, analisi dei dati e ottimizzazione dei trial clinici;
- Futuro dell’erogazione delle cure: la maggior parte degli intervistati concorda sul fatto che, entro 10 anni, le aziende farmaceutiche e medtech diventeranno attori chiave nella cura dei pazienti lungo tutto il loro percorso terapeutico.
Previsione di crescita a breve: il Life Sciences Index evidenzia ottimismo
Lo studio Life Sciences Index 2024 evidenzia un forte ottimismo nel settore delle Scienze della vita, con il 95% dei partecipanti che prevede un aumento dei ricavi nell’anno in corso e il 67% che si aspetta una crescita tra il 5% e il 20%. Questo ottimismo deriva dal previsto miglioramento macroeconomico nel 2024 e dall’adozione dell’AI per ottimizzare i processi e ridurre i costi.
Tuttavia, i settori farmaceutico e biotecnologico avvertono pressioni sui ricavi a causa di costi di capitale e sfide nella ricerca, con conseguente spinta a contenere i costi, soprattutto nel settore delle biotecnologie.
In termini di strategie di crescita, il 79% degli intervistati punta sull’espansione del portafoglio prodotti, favorendo la crescita organica. Le grandi aziende si concentrano su aree terapeutiche specifiche e cercano innovazioni tramite collaborazioni e acquisizioni a causa della perdita di esclusività.
Innovazione e crescita nei diversi mercati
I partecipanti alla ricerca hanno valutato l’attrattiva dei mercati regionali nel settore delle Scienze della vita, posizionando gli Stati Uniti al primo posto. Questo è dovuto alla loro leadership globale, sostenuta da una popolazione in crescita e invecchiamento, l’aumento delle malattie croniche e un ambiente favorevole per i prezzi dei farmaci. Gli Stati Uniti vantano anche un forte investimento in ricerca e sviluppo (R&D) e centri di innovazione di spicco come Boston e San Francisco.
Seguono Cina e Unione Europea. La Cina sta rapidamente espandendo il suo mercato delle scienze della vita, grazie a una crescente domanda e investimenti in R&D, con centri innovativi a Shanghai, Suzhou e Shenzhen. In UE la Germania è considerata la giurisdizione più attrattiva dai partecipanti; il governo tedesco ha lanciato il piano strategico 4.0 per migliorare gli investimenti farmaceutici e snellire le procedure di approvazione.
Life Sciences: l’evoluzione del “dealmaking“
Negli ultimi anni, il settore delle Scienze della vita ha mostrato significative oscillazioni nel dealmaking, con periodi di intensa attività alternati a momenti di calma. Tuttavia, quasi il 49% dei partecipanti all’indagine prevede un aumento dell’attività nei prossimi 12 mesi. La crescita è sostenuta dall’accesso al capitale e dalla necessità di completare i portafogli prodotti.
Nell’anno in corso, le priorità includono oncologia, malattie rare e immunologia, con un focus sulle alleanze strategiche per la ricerca e sviluppo. Anche le acquisizioni più piccole e le dismissioni di rami di attività da parte di grandi aziende sono in aumento, mentre rimane elevato l’interesse per l’Intelligenza Artificiale e le sue applicazioni, con conseguente convergenza con l’ambito tech.
Le applicazioni principali dell’AI tra opportunità e sfide
L’integrazione dell’AI nel settore della Salute e delle Scienze della vita promette di rivoluzionare l’innovazione medica e lo sviluppo di farmaci e dispositivi medici.
Le applicazioni principali dell’AI includono:
- Accelerazione della scoperta e sviluppo: l’AI può prevedere interazioni molecolari, ottimizzare candidati farmaceutici e simulare esiti di sperimentazioni cliniche;
- Medicina personalizzata: analizzando dataset biologici, gli algoritmi possono adattare i trattamenti per i pazienti, migliorando l’efficacia e riducendo effetti collaterali;
- Innovazione dei dispositivi medici: sono già realtà tecnologie per il monitoraggio dei segni vitali e assistenti robotici per interventi chirurgici più precisi;
- Strumenti diagnostici: l’AI migliora la rapidità e l’accuratezza nella rilevazione di malattie tramite imaging e test genetici.
Tuttavia, il 55% degli intervistati indica la mancanza di un’infrastruttura adeguata come principale ostacolo all’ottimizzazione dell’AI. Anche se le aziende del settore possiedono enormi quantità di dati, l’infrastruttura necessaria per analizzarli efficacemente e metterli a profitto non è perfetta. Inoltre, il 52% degli intervistati segnala preoccupazioni per la sicurezza e l’accuratezza dell’AI in ambito clinico, insieme a rischi per la privacy dei dati e la sicurezza informatica.
Sebbene ci siano sfide nell’integrare l’AI in ambito Life Sciences, le opportunità sono immense. L’adozione efficace dell’AI potrebbe trasformare i processi interni e migliorare l’esperienza dei pazienti.
Il ruolo cruciale del Life Sciences in Italia e nel mondo
Gli sviluppi recenti nelle Scienze della vita evidenziano l’importanza cruciale di questo settore per la crescita economica e per il miglioramento del tenore di vita a livello globale.
Nonostante le sfide poste da un ambiente normativo complesso e le incertezze macroeconomiche, l’industria delle Scienze della vita continua a spingere, come dimostrato dai progressi significativi, ad esempio, con i nuovi agonisti GLP-1 e la terapia di editing genetico basata sulla tecnologia CRISPR. In questo contesto, l’Italia si sta preparando a svolgere un ruolo sempre più rilevante.
La regolazione non sempre è un boost per la crescita e, in tale ambito, l’introduzione del Sunshine Act, il payback per i dispositivi medici e il Tribunale Unificato dei Brevetti pongono questioni che richiedono un’attenta gestione da parte delle aziende del settore.
Durante un recente evento di presentazione del Life Sciences Index organizzato da DLA Piper, è emerso un chiaro messaggio: sebbene le sfide siano numerose, le opportunità di innovazione e crescita rimangono, in particolare nel campo dell’Intelligenza Artificiale.
Questa continua evoluzione, unita all’impegno delle aziende e dei governi nel sostenere lo sviluppo del settore, promette di trasformare il panorama delle Scienze della vita non solo in Italia, ma in tutto il mondo, migliorando così la salute e il benessere delle persone.