Il progetto

SMARTPe: la nuova frontiera della medicina preventiva



Indirizzo copiato

SMARTPe rappresenta molto più di un’evoluzione tecnologica: è una visione nuova della Medicina, fondata sul principio del Bene Comune, dove la Scienza si fa strumento di equità e prevenzione

Pubblicato il 5 nov 2025

Rosapia Farese

Presidente dell'Associazione FareRete InnovAzione BeneComune APS



SMARTPe teranostica

Viviamo in un tempo in cui la Salute si trova al crocevia tra Scienza, Tecnologia e responsabilità sociale.

Le malattie cardiovascolari, tumorali e neurodegenerative continuano a essere le principali cause di morte nel mondo, nonostante i progressi straordinari della Medicina.

Troppo spesso, però, la diagnosi arriva tardi, quando la patologia è già avanzata e il margine terapeutico si riduce.

SMARTPe: un cambio di paradigma. Dalla diagnosi alla previsione

Da questa consapevolezza nasce SMARTPe (Synergistic Magnetic Resonance and Tomography via Positron Emission), progetto ideato dal dottor Vincenzo Vigna, chirurgo e ricercatore, che ha ricevuto il terzo premio al Premio FareRete InnovAzione BeneComune 2025 – Michele Corsaro, nella categoria Innovazione in Salute.

SMARTPe rappresenta molto più di un’evoluzione tecnologica: è una visione nuova della Medicina, fondata sul principio del Bene Comune, dove la Scienza si fa strumento di equità e prevenzione.

La tecnologia che vede l’invisibile

L’innovazione di SMARTPe consiste nella fusione tra Risonanza Magnetica (RM) e Tomografia a Emissione di Positroni (PET) in un unico esame “total body” della durata di soli cinque minuti.

Un unico dispositivo, capace di fornire informazioni anatomiche e metaboliche di tutto il corpo con una dose di radiazioni estremamente ridotta, paragonabile a quella di una mammografia.

Grazie a un campo magnetico esteso e a sensori ipersensibili, la piattaforma consente di intercettare alterazioni tissutali infinitesimali, ancora non visibili ai sistemi diagnostici tradizionali. Ciò significa individuare le malattie nella loro fase preclinica, prima che compaiano i sintomi, e dunque prevenire, anziché curare.

La potenzialità più straordinaria è la capacità di integrare la Teranostica, cioè la fusione tra diagnosi e terapia: il dispositivo non si limita a individuare una patologia, ma ne monitora l’evoluzione e la risposta ai trattamenti, aprendo la strada a una medicina realmente personalizzata.

SMARTPe: dalla ricerca alla responsabilità sociale

Il valore del progetto non risiede solo nella sua eccellenza scientifica, ma anche nella sua visione etica e inclusiva. SMARTPe nasce per democratizzare l’accesso alla prevenzione, rendendo possibile uno screening completo a costi contenuti e con tempi estremamente ridotti.

È una tecnologia pensata per essere replicabile e sostenibile, anche nei sistemi sanitari pubblici, evitando che la prevenzione diventi privilegio di pochi.

La vera sfida non è soltanto vedere ciò che oggi sfugge, ma far sì che questa capacità diventi patrimonio di tutti – ha spiegato Vincenzo Vigna.

In questa prospettiva, il progetto rientra pienamente nella missione di FareRete InnovAzione BeneComune APS, che da dieci anni promuove la cultura dell’innovazione sociale e sanitaria al servizio della collettività.

Prevenzione e sostenibilità: due facce dello stesso Bene Comune

Il paradigma che SMARTPe incarna è quello della medicina predittiva e preventiva, capace di ridurre il peso economico e sociale delle malattie croniche, che rappresentano oltre il 70% della spesa sanitaria in Europa.

Prevenire significa non solo salvare vite, ma anche liberare risorse economiche da reinvestire in assistenza e ricerca.

Ogni euro speso in prevenzione, secondo le stime OMS, può generare fino a sette euro di ritorno sociale in termini di anni di vita sana, produttività e riduzione dei costi ospedalieri.

Da questa prospettiva, la tecnologia SMARTPe non è un lusso, ma un investimento nel Bene Comune, capace di coniugare equità, sostenibilità e innovazione.

Dal laboratorio al territorio

Uno dei punti di forza del progetto è la sua scalabilità territoriale. Il primo obiettivo è la sperimentazione del sistema in Calabria, regione simbolo del divario sanitario nord-sud, con l’ambizione di creare un polo d’eccellenza diagnostica capace di attrarre ricercatori, medici e investimenti.

Ma la prospettiva è più ampia: fare di SMARTPe un modello nazionale di prevenzione integrata, collegando ospedali, centri diagnostici e medicina territoriale in una rete di dati condivisi e accessibili.

Questa rete non sostituisce la competenza del medico, ma la potenzia, trasformando la diagnostica in un sistema predittivo e cooperativo, in linea con i principi del PNRR – Missione Salute e della sanità digitale inclusiva.

Innovare per la vita: il valore del progetto SMARTPe

Nel riconoscere il valore del progetto SMARTPe, il Premio FareRete InnovAzione BeneComune 2025 ha voluto sottolineare come l’innovazione scientifica, se guidata da etica e visione, diventi leva di giustizia sociale.

FareRete InnovAzione BeneComune APS non premia solo le idee, ma le relazioni che le rendono possibili: la collaborazione tra ricerca pubblica e privata, l’integrazione tra saperi medici e ingegneristici, la partecipazione dei cittadini.

Il principio che orienta questa iniziativa è chiaro: la conoscenza scientifica deve ritornare alla comunità come bene condiviso.

Il futuro della Salute: una visione integrata

SMARTPe è il simbolo di una Medicina che non si limita a curare, ma anticipa, educa e protegge. Una Medicina in cui tecnologia e umanità si fondono, in cui la prevenzione diventa diritto universale e la diagnosi precoce una scelta di civiltà.

Come insegna l’esperienza di FareRete InnovAzione BeneComune APS, la vera innovazione non è mai solo tecnica: è culturale, sociale e spirituale. È la capacità di mettere la Scienza al servizio della vita, e non viceversa.

In questo senso, innovare per il Bene Comune significa restituire alla Sanità il suo volto umano, costruendo un futuro in cui la salute di ciascuno sia, davvero, la salute di tutti.

Articoli correlati