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Telemedicina e Fascicolo Sanitario Elettronico

La strategia architetturale e di processo della trasformazione digitale in Sanità è fondata sui due pilastri della Telemedicina e del FSE. Ma quali sono le differenze e le caratteristiche delle rispettive piattaforme e con quali meccanismi è possibile garantirne l’interoperabilità?

Pubblicato il 05 Ago 2022

Come si legge dal documento “Piattaforma di Telemedicina ed ecosistema FSE”, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), attraverso la Missione 6 “Salute”, intende rendere le strutture italiane più moderne, digitali e inclusive, favorendo equità di accesso ai migliori servizi sanitari del nostro Paese per tutti i cittadini.
In questo piano, la trasformazione digitale si pone come un tassello fondamentale per uniformare opportunità e standard su tutto il territorio nazionale e fonda la sua strategia su due pilastri architetturali e di processo: il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico e la Piattaforma di Telemedicina e su una riforma, l’Agenzia Nazionale per la Sanità Digitale (ASD).

Fascicolo Sanitario Elettronico: diffusione e uniformità 

Il primo pilastro è, quindi, rendere diffuso ed uniforme sul territorio nazionale l’utilizzo e l’alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) da parte del cittadino e degli operatori sanitari.
Affinché ciò avvenga, il nuovo Sistema FSE nazionale dovrà essere completo nei contenuti e rappresentare il punto unico di accesso ai servizi sanitari on line.
I contenuti dell’FSE (dati e documenti) saranno prodotti secondo standard internazionali, per consentire:

  • la realizzazione di meccanismi uniformi di trasmissione di dati e documenti all’FSE a livello nazionale (standard sintattico)
  • la possibilità di avere una comprensione univoca del significato del dato (standard semantico)
  • la possibilità di un confronto quantitativo sicuro dei risultati (uso delle codifiche).

Fascicolo Sanitario Elettronico: interoperabilità 

Dal punto di vista architetturale, l’obiettivo di rendere diffuso ed uniforme sul territorio nazionale l’utilizzo e l’alimentazione del FSE si raggiunge rafforzando i meccanismi di interoperabilità della gestione documentale (Indice Nazionale), realizzando un servizio di validazione del formato del dato e del documento strettamente collegato al processo di refertazione o, in generale, ai processi clinici (Gateway). Questi elementi permetteranno:

a) la conversione di documenti in dato secondo formato standard HL7 FHIR
b) la raccolta del dato
c) l’erogazione di servizi, sia con finalità di cura che di prevenzione, basati sul dato (Ecosistema Dati Sanitari).

Il monitoraggio, in termini di quantità e verifica della qualità del dato prodotto dai sistemi produttori, è parte integrante delle funzionalità della piattaforma perché strumento di misurazione dell’utilizzo e di completezza dell’FSE, e ne guida la sua evoluzione ed efficacia in modo concreto secondo indicatori prestabiliti. I nuovi elementi che verranno realizzati – EDS e Gateway – estendono le funzionalità dell’FSE integrandone l’architettura.

Telemedicina: il potenziamento dei percorsi 

Il secondo pilastro è il potenziamento e l’adeguamento dei percorsi di telemedicina per:

  • facilitare la presa in carico, acuta e cronica, da parte delle cure territoriali
  • favorire la deospedalizzazione
  • potenziare e migliorare la qualità delle cure di prossimità.

I percorsi di telemedicina sono strettamente connessi con le organizzazioni delle singole aziende e regioni. Ciononostante, tali percorsi necessitano di un governo e di monitoraggio a livello nazionale in modo da garantire:

  • l’applicazione uniforme dei workflow clinici e delle “best practice” identificate per specifici asset assistenziali
  • l’applicazione uniforme e, soprattutto, la gestione di codifiche e dizionari terminologici
  • la valutazione degli outcomes clinici e di processo per la verifica dell’efficacia della presa in carico mediante percorsi di telemedicina
  • la validazione dei dispositivi di monitoraggio da applicare nei percorsi di telemedicina.

Telemedicina: la Piattaforma Nazionale

Dal punto di vista architetturale, tale obiettivo si raggiunge realizzando una piattaforma abilitante nazionale (Piattaforma Nazionale di Telemedicina – PNT) che ha la funzione di:

  • governo e validazione delle soluzioni
  • verifica e applicazione e manutenzione delle regole comuni di processo (workflow clinico), delle codifiche e degli standard terminologici
  • valutazione degli outcomes di utilizzo, sia per fini rendicontativi, che clinici.

La piattaforma abilitante di telemedicina è connessa con i verticali di telemedicina regionali interoperabili tra loro che, integrati nei processi delle aziende sanitarie e con MMG/PLS, realizzano i servizi minimi di telemedicina (televisita, teleconsulto, telemonitoraggio, teleassistenza) e costituiscono l’infrastruttura regionale di telemedicina.

Telemedicina: l’infrastruttura regionale 

È unica a livello regionale e interoperabile con quelle delle altre regioni grazie all’integrazione con la piattaforma nazionale di telemedicina.
L’infrastruttura regionale di telemedicina garantisce anche la possibilità di modellare e applicare workflow efficaci nel contesto specifico di applicazione aziendale, previo processo di validazione e controllo degli standard e requisiti di integrazione da parte della piattaforma abilitante di telemedicina.
La riforma abilitante è costituita dall’Agenzia Nazionale per la Sanità Digitale (ASD).
Nella fase di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2026, AGENAS esercita le funzioni, tra le altre, di predisposizione e aggiornamento delle linee guida e monitoraggio della loro attuazione, promozione e realizzazione di servizi sanitari e socio sanitari basati sui dati, validazione delle soluzioni digitali e gestione della piattaforma nazionale di telemedicina avvalendosi del supporto della struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri competente per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale mediante la stipula di un’apposita convenzione.

Telemedicina e FSE: relazioni e sinergie tra le piattaforme 

Le piattaforme FSE e di telemedicina sono mutuamente connesse e concorrono nel realizzare processi clinici, di governo anche tecnologico, di raccolta dati e messa a disposizione di servizi verso i cittadini e verso i professionisti, appoggiandosi su strutture cloud e logiche a microservizi. Tale impostazione tecnologica abilita il riuso di servizi e funzioni comuni alle due piattaforme e un governo più efficace o operativo del processo di riuso di nuovi servizi che potranno aggiungersi a quelli essenziali indicati ad oggi nelle linee guida di attuazione.

In aggiunta alla raccolta dei documenti e dei dati, la progettazione e realizzazione progressiva della gestione degli eventi, sulle due piattaforme, è propedeutica a questa visione di prospettiva, ma è anche funzionale nel fornire a breve-medio periodo servizi basati sul dato concretamente più evoluti rispetto a quelli basati sul documento. Ciò deve essere quindi indirizzato già nelle prime fasi progettuali. La naturale evoluzione delle due piattaforme, dopo l’attuazione del PNRR, va nella direzione di divenire un’unica architettura tecnologica e – per garantire la massima inclusione degli attori del mercato, riducendo quindi il “lock in” e per favorire il governo e l’evoluzione della piattaforma tecnologica da parte dell’Agenzia della Sanità Digitale – si promuoveranno, laddove possibile, l’adozione, per lo sviluppo delle due piattaforme, di paradigmi open source e, più in generale, di soluzioni realizzative atte a ridurre la dipendenza tecnologica.
Si promuoverà, inoltre, il ricorso a soluzioni software che consentano la personalizzazione degli strumenti necessari a ASD – AGENAS per esercitare le funzioni di governo, monitoraggio e gestione delle piattaforme di telemedicina e di FSE.

La piattaforma FSE sarà abilitante per la raccolta dei dati e documenti e per l’erogazione di servizi “non specializzati” (cioè, non incardinati in workflow di presa in carico specifici) verso cittadini e professionisti sanitari.
La piattaforma di telemedicina, invece, dovrà via via realizzare tutti i servizi, identificati e futuri, di presa in carico territoriale e domiciliare.

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