Efficienza energetica

One Health e Sostenibilità per l’innovazione in Sanità

Le strutture sanitarie capaci di guardare al futuro puntando all’eccellenza dovranno abbracciare gli obiettivi di salute universale suggeriti dal nuovo paradigma One Health. In tale contesto, un ruolo chiave è svolto dalle strategie, tecnologie e sistemi informativi capaci di approcciare in maniera virtuosa il tema vitale dell’efficienza energetica

Pubblicato il 09 Mag 2022

Quello tra One Health e Sostenibilità è un connubio molto stretto che nasce all’interno della definizione stessa di One Health: “Un approccio integrato e unificante che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi”.
One Health riconosce come gli stati di salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente in generale siano strettamente collegati e interdipendenti.

Sostenibilità e Salute

Una definizione che, come appare evidente, apre a un nuovo approccio perché non parla di Sostenibilità in quanto tale ma mette quest’ultima in diretta relazione con la Salute, intesa nel senso più ampio possibile, secondo la logica One Health.
La Sostenibilità assume quindi una valenza globale, a tutto tondo, che va oltre l’Ambiente e raggiunge gli ambiti economico e sociale per far sì che la Salute, o meglio la cura della salute, sia essa stessa davvero sostenibile.

In ogni caso, è proprio e certamente l’Ambiente uno degli aspetti fondamentali che lega la cura della salute alla Sostenibilità.

E, quando si parla di cure e Salute, l’ambiente per elezione è l’Ospedale. E gli ospedali, ma più in generale le strutture sanitarie, soprattutto quelle maggiormente votate e più attente ai processi di innovazione e digitalizzazione della Sanità, non possono in alcun modo prescindere da opportune strategie volte a perseguire gli obiettivi di sostenibilità. Non solo per limitare l’impatto sull’ambiente e per ottenere vantaggi economici nella gestione dei processi interni ma, anche e soprattutto, per offrire un servizio sanitario migliore al paziente-cittadino.

Grandi consumatori di energia

Gli ospedali sono tra i primi consumatori di energia all’interno del terziario. Addirittura, secondo quanto riferito dal Politecnico di Milano (Prof. Sergio La Mura) in un Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’Enea, il consumo specifico di energia in ospedale è superiore di circa tre volte rispetto a quello per uso abitativo.
Ciò, soprattutto, per assicurare all’interno delle strutture sanitarie la continuità del servizio 24 ore al giorno tutti i giorni dell’anno e, contemporaneamente, condizioni salubri e di sicurezza – ad esempio per il trattamento dell’aria – che a loro volta richiedono strumentazioni e attrezzature complesse ed energivore.

Le esigenze energetiche delle strutture sanitarie

Quanto visto accade perché, come riporta, ad esempio, il Rapporto Annuale Efficienza Energetica dell’ENEA del 2021, si tratta di strutture che hanno una composizione molto variegata e che, perciò, sono caratterizzate da peculiarità tipiche di differenti tipi di “consumatori di energia”.
Si va, per esempio, dalla degenza, che implica servizi propri del settore immobiliare/alberghiero, alle grandi centrali di cogenerazione/trigenerazione che, invece, hanno caratteristiche tipiche del settore della generazione e della trasformazione di energia.
Inoltre, nelle strutture sanitarie viene spesso svolta attività di ricerca (con le specificità tipiche dei centri universitari e di ricerca) e possono essere presenti anche centri di riabilitazione che presentano, invece, necessità più vicine a quelle di un centro sportivo.
Chiaramente, per ogni struttura sanitaria i consumi variano in funzione dei servizi offerti.

Tuttavia, un fattore comune è che, in tutte le strutture, l’energia viene utilizzata sotto forma di energia elettrica, termica e frigorifera. Tutto ciò perché, per esempio, c’è da soddisfare la necessità di climatizzare gli ambienti sia d’inverno sia d’estate o da assicurare il ricambio dell’aria in quelle zone dove solitamente non si aprono le finestre (o, comunque, non molto spesso), come nel caso delle sale operatorie o dei reparti di terapia intensiva.
Un importante contributo ai consumi lo forniscono anche le apparecchiature diagnostiche. Esse, infatti, hanno una rilevante richiesta di energia sia per l’alimentazione sia per la dissipazione termica (soprattutto per quelle dedicate alla diagnostica per immagini).

Come rendere più sostenibile un ospedale

Ci sono alcuni casi di ospedali virtuosi, naturalmente inclini all’innovazione tecnologica, nei quali è già stato attuato un efficace efficientamento energetico.
Un esempio, in tal senso, arriva dall’Ospedale Versilia di Camaiore. Si tratta di una struttura sanitaria moderna (è stata completata nel 1998) che, sin dalla sua costruzione, ha previsto l’installazione di un sistema di building management (BSM) che permettesse di ottimizzare i consumi energetici.
È stata l’adozione della soluzione EcoStruxure Building Operation di Schneider Electric che ha portato un sostanziale miglioramento nella gestione delle risorse. Così, grazie a un uso accorto del digitale e a interventi volti a ottimizzare la gestione degli impianti HVAC (Heating, Ventilation & Air Conditioning), il nosocomio toscano è riuscito a mettere in pratica il concetto di “energia dove serve, quando serve e quanta ne serve”.

Il monitoraggio dei consumi energetici

Quanto visto, non solo ha permesso all’Ospedale Versilia di Camaiore di ridurre i consumi di energia ma, anche, di offrire un servizio migliore per la salute e il benessere delle persone.

Grazie, infatti, all’installazione di 15.000 dispositivi IoT, è stato creato un preciso sistema di monitoraggio e controllo di parametri inerenti ai consumi energetici. Ciò ha consentito alla struttura sanitaria di ridurre le emissioni di CO2 di una quantità equivalente a quella emessa da 15.000 automobili in un anno e di generare un risparmio in 12 mesi sui consumi di gas ed elettricità e sulla manutenzione di circa 3.200.000 euro per 10 anni.

Peraltro, va considerato che disporre di impianti HVAC che funzionano in modo ottimale significa anche avere una qualità dell’aria ottimale negli ambienti chiusi, aspetto fondamentale in un ospedale dove il rischio di infezioni per virus e batteri che circolano per via aerea è altissimo. Ciò garantisce la sicurezza per i pazienti e anche per il personale all’interno della struttura sanitaria, migliorando la qualità del lavoro dei dipendenti e dei servizi offerti ai pazienti stessi.

Un fattore strategico: la qualità dell’alimentazione

Per ottimizzare i consumi energetici e, quindi, puntare alla Sostenibilità, è necessario avere macchine che funzionino sempre al meglio e nelle migliori condizioni possibili.
Un contributo essenziale per ottenere questo risultato lo fornisce l’affidabilità dell’alimentazione. Infatti, l’energia che fluisce nei sistemi di distribuzione elettrica sta perdendo continuamente di qualità. Di conseguenza, la qualità dell’alimentazione sta diventando una caratteristica più difficile da raggiungere e mantenere. L’elettronica di potenza presente nei dispositivi digitali genera armoniche che possono distorcere gravemente la tensione. E man mano che le attrezzature e i dispositivi diventano più piccoli e più digitalizzati, diventano anche più sensibili ai danni della scarsa qualità dell’alimentazione.

Scongiurare interruzioni e tempi di inattività

Una gestione efficace della qualità dell’alimentazione è perciò essenziale per minimizzare le interruzioni e ridurre il rischio di tempi di inattività non pianificati dovuti a problemi elettrici.

Secondo un rapporto del Ponemon Institute, per ogni interruzione, le organizzazioni sanitarie affrontano costi medi elevatissimi (già nel 2013, tali costi erano stati stimati in 690.000 dollari).
Tuttavia, parlando di un ospedale o di una qualsiasi struttura che, in ambito sanitario, si occupi direttamente della salute dei cittadini-pazienti, più che il costo in denaro va considerato il danno che può arrecare alle persone un’interruzione che colpisca una terapia intensiva, un Pronto Soccorso, una sala operatoria oppure un ambiente refrigerato dove si conservano vaccini e medicinali. L’affidabilità dell’alimentazione, in questi casi, diventa essenziale per la stessa vita delle persone, migliaia di pazienti-cittadini che la pongono ogni giorno nelle mani di ospedali, cliniche e strutture sanitarie pubbliche e private.

Agire in modo proattivo

Purtroppo, accade ancora troppo spesso che gli ospedali e i sistemi sanitari diano all’affidabilità dell’alimentazione l’attenzione che merita solo dopo un incidente o una crisi.

Sarebbe bene, invece, agire in modo proattivo, anziché reattivo, utilizzando dispositivi di correzione della qualità dell’alimentazione e software di gestione dell’alimentazione.
Questi aiutano il sistema a essere più resiliente e a raggiungere e mantenere un’alimentazione di alta qualità in tutta la rete elettrica della struttura sanitaria.
Grazie, poi, alla digitalizzazione e all’impiego di sensori, è possibile disporre di soluzioni che consentano di individuare e risolvere i problemi prima che possano portare a carenze nell’alimentazione e, quindi, a blocchi delle macchine.

Al riparo anche nelle situazioni estreme

È importante, inoltre, che l’ospedale e la struttura sanitaria in questione siano preparati anche ad affrontare il caso peggiore, ovvero la mancanza dell’energia per cause esterne.
Come è sotto gli occhi di tutti, infatti, la scarsa attenzione riservata per lungo tempo al nostro pianeta ha portato a un cambiamento climatico che favorisce situazioni meteorologiche avverse e violente: tempeste, alluvioni, onde di calore e incendi mettono a rischio sempre più spesso un’infrastruttura elettrica non adeguatamente protetta.
Le strutture sanitarie dovrebbero quindi disporre di sistemi che assicurino sempre la continuità delle attività essenziali.
In tal senso, come accade ad esempio per i gruppi di continuità trifase per il settore sanitario Schneider Electric, le stesse soluzioni che controllano la qualità dell’alimentazione possono anche operare come UPS (Uninterruptible Power Supply) e, quindi, sopperire alla mancanza di energia.

Sostenibilità come leva di competitività

Le strutture sanitarie e ospedaliere, come visto, sono altamente energivore e molto si può e si deve fare, innanzitutto, in termini di ottimizzazione dei consumi ed efficienza energetica.
E abbiamo visto anche come siano disponibili sul mercato soluzioni e strumenti ad hoc quali, ad esempio, EcoStruxure Building Operation di Schneider Electric, con le quali ottenere risultati in perfetta sinergia con quanto previsto dal nuovo e oramai imprescindibile paradigma One Health.
Occorre però sottolineare come la Sostenibilità possa rappresentare anche una importante leva di competitività per le strutture sanitarie. La digitalizzazione, infatti, essendo alla base della stessa Sostenibilità, porta tali strutture a dotarsi di tecnologie performanti e infrastrutture smart. Queste ultime, se sostenute da soluzioni IT in grado di supportare una transizione digitale resiliente e affidabile, consentono di abilitare tutte le tecnologie (ad esempio, quelle basate sull’Intelligenza Artificiale) che liberano il tempo medico di specialisti e operatori sanitari dagli impacci burocratici o di routine (ad esempio, l’AI aiuta il Radiologo nella diagnostica per immagini), a tutto vantaggio della salute e della qualità delle cure.

Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con Schneider Electric

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 5