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PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità

La Missione 6 del PNRR punta a un nuovo SSN più moderno e vicino al cittadino: Fascicolo Sanitario Elettronico, Cartella Clinica Elettronica, Data Driven Health, Medicina del Territorio… Perché non restino solo progetti, però, è essenziale dotarsi fin da subito di strumenti “chiavi in mano” per la gestione e la valorizzazione dei dati sanitari

Pubblicato il 18 Mag 2022

Digitalizzazione, condivisione dei dati sanitari e analytics. Sono i tre pilastri che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) pone alla base dell’innovazione del servizio sanitario nazionale (SSN). E il PNRR riserva un’intera Missione al tema salute, la 6, prevedendo uno stanziamento di 15,63 miliardi per porre rimedio a quelli che definisce “aspetti critici di natura strutturale che in prospettiva potrebbero essere aggravati dall’accresciuta domanda di cure derivante dalle tendenze demografiche, epidemiologiche e sociali in atto”.

Tecnologie e data analytics per ridurre le disparità territoriali

Secondo il PNRR, esistono significative disparità territoriali nell’erogazione dei servizi (in particolare, in termini di prevenzione e assistenza sul territorio), un’inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali, tempi di attesa elevati per l’erogazione di alcune prestazioni, una scarsa capacità di conseguire sinergie nella definizione delle strategie di risposta ai rischi ambientali, climatici e sanitari.

Un ulteriore aspetto che evidenzia il PNRR è che “l’esperienza della pandemia ha evidenziato l’importanza di poter contare su un adeguato sfruttamento delle tecnologie più avanzate, su elevate competenze digitali, professionali e manageriali, su nuovi processi per l’erogazione delle prestazioni e delle cure e su un più efficace collegamento fra la ricerca, l’analisi dei dati, le cure e la loro programmazione a livello di sistema”.

In pratica, il PNRR sottolinea il fondamentale ruolo che possono avere la digitalizzazione e la data analytics per ridefinire la sanità italiana e offrire adeguati servizi per la cura dei pazienti, riducendo le disparità territoriali.


Digitalizzazione della Sanità: interoperabilità e condivisione

Com’è nella sua natura, il PNRR non si limita a individuare i problemi e a suggerire le possibili soluzioni, ma va nel concreto e, per raggiungere i risultati attesi, definisce due macro-aree di intervento. La prima riguarda reti di prossimità, strutture e telemedicina, mentre la seconda punta su innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’SSN.

In entrambi i casi, appare subito evidente come la gestione dei dati dei pazienti sia focale nel progetto di rinnovamento previsto dal PNRR. Infatti, si tende a decentralizzare, a fornire più responsabilità alla “periferia” attraverso strutture, le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità, che forniranno servizi (sia sanitari che sociali) e che, a tal fine, necessiteranno di sistemi adeguati alla gestione delle informazioni raccolte, le quali dovranno essere integrate con il resto dell’organizzazione sanitaria. Va da sé, quindi, che i dati sanitari, clinici e anagrafici dovranno essere sempre più facilmente condivisi tra tutte le strutture. E questo renderà l’interoperabilità sempre più importante.

Il PNRR, implicitamente, dice basta ai silos che hanno sinora caratterizzato l’SSN e che non solo impediscono la condivisione delle informazioni, ma contribuiscono ad aumentare la disparità nei livelli dei servizi forniti in tutto il Paese. Diventa quindi essenziale che i dati sanitari dei pazienti siano raccolti in forma sistematica e digitale in modo più capillare di quanto non si faccia oggi.
Non solo. Deve anche essere possibile avere un’agile consultazione e un’analisi aggregata considerando le evidenze clinico-sanitarie descritte dalle informazioni registrate che, quando possibile, anticipino le necessità incombenti individuando modelli predittivi statisticamente rilevanti. Questo significa poter gestire e analizzare una mole importante di dati, anche in real-time, perché in ambito sanitario ridurre i tempi può voler dire salvare delle vite.

L’evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico

Gli investimenti previsti dal PNRR dovranno quindi consentire di rafforzare l’infrastruttura tecnologica e gli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati ed eventuali simulazioni.

Più in dettaglio, la digitalizzazione del SSN si concentra essenzialmente su tre elementi basilari. Anzitutto, la creazione di un Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) nazionale che permetta sia di avere un’interoperabilità tra i nuovi FSE regionali (più evoluti di quelli attuali) che la creazione dell’anagrafica nazionale degli assistiti. Inoltre, i flussi del FSE dovranno evolvere in modo da consentire la raccolta e l’interscambio di dati strutturati e non strutturati (non solo documenti) fra le diverse aziende sanitarie. A ciò si dovranno aggiungere la realizzazione di una connettività nazionale che permetta di abilitare un efficace servizio di telemedicina e la creazione di un data repository per fini di prevenzione e cura.

Una proposta per adattare il SSN a queste nuove esigenze arriva da InterSystems con la sua piattaforma IRIS for Health per la gestione e l’analisi dei dati sanitari.

Il presupposto fondamentale: dati di qualità

Il punto di partenza è disporre di dati di qualità, che abbiano subito un processo di deduplicazione e normalizzazione e che usino una mappatura a terminologie standard.
In sostanza, che siano disponibili nelle forme necessarie, quando e dove servono.
L’approccio usato da InterSystems è creare un’architettura integrata di Data Fabric che operi al contempo come piattaforma di sviluppo, middleware di interoperabilità specializzato per la sanità, clinical data repository e ambiente per la gestione dei dati per applicazioni di business intelligence e machine learning.

Più in dettaglio, è necessario disporre di un sistema che sappia connettere dati provenienti da fonti differenti e di tipo eterogeneo. Si dovrebbe avere un supporto completo agli standard internazionali per la sanità, primi fra tutti HL7 FHIR (Fast Healthcare Interoperability Resources).
Questo risultato, e non solo, può essere ottenuto con una soluzione come IRIS for Health, una piattaforma completa per l’interoperabilità in sanità, che offre un supporto per transazioni ad alto volume, gestione dei processi e monitoraggio per consentire l’impiego di applicazioni mission-critical.

In maniera integrata, IRIS for Health offre tutte le funzionalità che ruotano intorno al ciclo di vita dei dati: dalla raccolta e memorizzazione, all’interoperabilità ed elaborazione delle transazioni.
Ai dati sanitari inerenti al patient journey si possono unire anche informazioni di tipo socio-anagrafico in modo da dar vita a una completa cartella clinica digitale o anche favorire attività di carattere amministrativo. Per scopi specifici, si possono poi creare rapidamente soluzioni che abbiano il dato sanitario come elemento chiave. Le applicazioni così create sono in grado di offrire funzionalità di analisi dei dati in real-time e consentire analisi predittive attraverso algoritmi di intelligenza artificiale.

Rendere i dati “actionable”

Con IRIS for Health è possibile creare un’architettura di Data Lake/Clinical Data Repository specializzata per i dati sanitari, in grado di gestire sia dati strutturati che non strutturati raccogliendo l’enorme mole di informazioni eterogenee prodotte giornalmente dalle strutture sanitarie.

Non solo. La piattaforma è la base per valorizzare l’asset del dato tramite advanced analytics, applicazioni di intelligenza artificiale e machine learning, rendendo i dati “actionable”, ovvero in grado di generare alert, supporti decisionali, innesco di azioni e procedure.
In questo modo, i dati non solo possono essere di grande aiuto a livello diagnostico, fornendo preziose indicazioni altrimenti non rilevabili, ma estendono il loro valore anche alla ricerca scientifica o alle indagini sulla popolazione per la diffusione di patologie, per attuare politiche di controllo della salute del cittadino a livello di territorio e alla gestione delle risorse sanitarie.

Una cartella clinica elettronica condivisa

Uno dei punti cardine del PNRR è la condivisione delle informazioni tra le strutture sanitarie che, sempre più decentrate e autonome, devono poter mettere a fattor comune i loro dati per offrire al paziente-cittadino le migliori condizioni di salute e benessere. In questo senso, la piattaforma InterSystems può fornire un sostanziale contributo attraverso la creazione di piattaforme di Healthcare Information Exchange, in grado di raccogliere i dati sanitari da qualunque fonte e formato, aggregarli in maniera coerente e facilitarne lo scambio nell’ambito, per esempio, di uno specifico territorio o regione.

Una soluzione di questo tipo fornisce la capacità di attuare la reale governance dei fenomeni da parte dell’autorità centrale, grazie alla disponibilità istantanea dei dati e degli strumenti di analisi degli stessi, ad esempio per segmentare fasce di popolazione, analizzarne il comportamento e definire iniziative di prevenzione.

È fondamentale disporre di una soluzione che, nel rispetto delle regole di compliance e dei vincoli normativi, consenta di coordinare al meglio tutti gli attori che concorrono alla salute dei pazienti.

È come se la cartella clinica elettronica seguisse il paziente indipendentemente dal luogo di cura, consentendo al personale sanitario di avere sempre tutti i dati a disposizione per monitorare la situazione e offrire il migliore patient journey.

Sempre in tema di cartella clinica, InterSystems, nell’ambito della famiglia di soluzioni HealthShare, propone anche la soluzione di Unified Care Record che aiuta le strutture sanitarie a superare le difficoltà poste dalla decentralizzazione dei dati proveniente da soluzioni frammentate e dipartimentali creando una cartella clinica digitale, condivisa, completa e unificata. I dati vengono aggregati, normalizzati e deduplicati affinché tutti, indipendentemente dalla fonte, siano memorizzati in un formato unico e coerente. I dati possono così essere usati in applicazioni di analytics e intelligenza artificiale e in ogni circostanza dove lo standard HL7 FHIR sia rilevante.

La risposta alle richieste del PNRR

Gli obiettivi che ha posto il PNRR sono chiari e inequivocabili. E rappresentano un passaggio obbligato se si vuole realmente far evolvere uno stagnante SSN in cui la disparità territoriale è un problema che si trascina da decenni. Tali obiettivi non sono chimere o semplici auspici per il futuro, ma mete raggiungibili fin da subito a patto di essere pronti a sfruttare tecnologie e soluzioni già disponibili sul mercato.

Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con InterSystems

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