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Chirurgia oncologica di precisione: un passo italiano verso il futuro

“Asportare niente di più e niente di meno di ciò che è necessario per guarire”: questo l’obiettivo della chirurgia di precisione. E i medici e ricercatori del nostro Paese sono in prima linea per tentare di raggiungerlo nel più breve tempo possibile

Pubblicato il 31 Lug 2023

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La chirurgia oncologica di precisione è un approccio innovativo nel trattamento del cancro che sta guadagnando terreno come uno degli strumenti più efficaci nella lotta a questa malattia.

Si tratta di una metodologia che combina la chirurgia tradizionale con la tecnologia avanzata offrendo una serie di importanti vantaggi, tra cui una maggiore precisione, efficienza e risultati migliori per i pazienti.

Cosa si intende per chirurgia oncologica di precisione

Con questa terminologia ci si riferisce all’utilizzo di tecniche chirurgiche avanzate e tecnologie innovative per rimuovere i tumori con la massima precisione possibile.
Questo approccio utilizza una combinazione di Imaging biomedico, Robotica, Intelligenza Artificiale (AI) e altre tecnologie emergenti per identificare, caratterizzare e rimuovere in modo efficace le cellule tumorali.

Medicina di precisione e personalizzazione del trattamento

Il principio fondamentale della chirurgia oncologica di precisione è la personalizzazione del trattamento. Ogni paziente e ogni tumore sono unici, e la chirurgia di precisione prende in considerazione queste differenze individuali per fornire un trattamento mirato.

Questo approccio consente ai chirurghi di pianificare ed eseguire interventi chirurgici con un livello di precisione altissimo, riducendo al minimo i danni ai tessuti sani circostanti e migliorando così i risultati per i pazienti.

I vantaggi della chirurgia oncologica di precisione

La chirurgia oncologica di precisione offre numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale.
Prima di tutto, consente una diagnosi più accurata.
L’uso di tecnologie avanzate di imaging medico, come la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (RM), permette ai medici di visualizzare in dettaglio i tumori, facilitando una diagnosi più precisa e un piano di trattamento più efficace.

Inoltre, la chirurgia oncologica di precisione consente interventi chirurgici meno invasivi.
Grazie all’uso di strumenti chirurgici miniaturizzati e robotizzati, i chirurghi possono eseguire interventi con piccole incisioni, riducendo il dolore e il tempo di recupero del paziente.

Un altro vantaggio significativo è la possibilità di eseguire interventi chirurgici più complessi. La chirurgia oncologica di precisione, infatti, permette ai medici di accedere a tumori precedentemente inoperabili o difficili da raggiungere, migliorando così le prospettive di sopravvivenza per molti pazienti.

I diversi ambiti di utilizzo

La chirurgia oncologica di precisione viene utilizzata in diversi contesti.
Ad esempio, nel trattamento del cancro al polmone, i chirurghi possono utilizzare tecniche di navigazione guidate da immagini per localizzare e rimuovere i tumori con precisione.
Nella chirurgia del cancro al seno, la tecnologia può aiutare a identificare e rimuovere solo il tessuto tumorale, preservando il più possibile il tessuto sano.
Nel tumore alla prostata, la robotica e l’IA possono aiutare i chirurghi a eseguire interventi meno invasivi e più precisi.

L’esempio della sonda che scova i tumori

È proprio nella direzione della chirurgia oncologica di precisione che va l’innovativo strumento per la diagnosi dei tumori sviluppato nel nostro Paese da un team di medici e ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Università Sapienza di Roma.

Come si legge in una nota dell’INFN, uno studio clinico ha dimostrato che l’impiego di una innovativa sonda “cerca-tumore” migliora l’efficacia della chirurgia dei tumori neuroendocrini gastrointestinali.

Grazie all’impiego della sonda – si legge nella nota – le operazioni chirurgiche, sia tradizionale che con robot, risulteranno più precise e conservative, in quanto sarà possibile rilevare con grande precisione la presenza di tessuti da rimuovere, evitando al contempo asportazioni inutili.
La procedura, infatti, prevede l’iniezione di una minima dose di radiofarmaco specifico per i tumori neuroendocrini che va selettivamente a posizionarsi sulle cellule tumorali.

“La chirurgia radioguidata – spiegano Francesco Collamati dell’INFN e Riccardo Faccini dell’Università Sapienza di Roma – fino ad oggi ha utilizzato le sonde a raggi gamma che non funzionano quando quello che si vuole rivelare è vicino ad organi che assorbono molto radiofarmaco, come per esempio nell’addome. Una sonda come quella da noi ideata, che rivela i positroni anziché i fotoni, permette di rivelare esattamente specifiche forme di tumore in zone del corpo dove sarebbe altrimenti impossibile individuarle.

IEO è sempre più vicino all’obiettivo “chirurgia di precisione”, capace di asportare niente di più e niente di meno di ciò che è necessario per guarire – spiega Emilio Bertani, chirurgo della Divisione di Chirurgia dell’Apparato Digerente e coordinatore dello studio clinico – .
Anche il chirurgo più esperto in un caso su tre può lasciare della malattia residua, non visibile neppure alla PET perché localizzata, ad esempio, nei piccoli linfonodi vicini ai vasi mesenterici. La sonda beta è in grado di rilevare anche la minima presenza di cellule tumorali e, nell’80% dei casi, il chirurgo riesce a rimuoverle senza creare danni eccessivi.
Il punto forte della procedura è che bilancia la capacità di trovare la malattia e la necessità di preservare tessuti vitali per il paziente”.

La chirurgia oncologica di precisione rappresenta un orizzonte promettente nell’ambito della lotta contro il cancro. Questa disciplina, che si basa sull’uso di tecnologie avanzate e su un approccio personalizzato al paziente, mira a ottimizzare i trattamenti chirurgici per i tumori, riducendo al minimo gli effetti collaterali e migliorando la qualità della vita dei pazienti. L’obiettivo è quello di attuare un intervento chirurgico altamente specifico, mirato solo alla zona interessata dal tumore, risparmiando il più possibile i tessuti sani. Questo approccio è reso possibile grazie all’avvento di tecnologie innovative, come la robotica chirurgica, la navigazione intraoperatoria e l’immagine-guidata.

Futuro e prospettive della chirurgia oncologica di precisione

Le speranze riposte nella chirurgia oncologica di precisione sono enormi. Si spera che, grazie a queste tecnologie, sarà sempre più possibile estirpare i tumori in modo più preciso ed efficace, riducendo il rischio di recidive e migliorando la prognosi dei pazienti.
Inoltre, l’approccio personalizzato potrebbe permettere di individuare in anticipo i pazienti che hanno maggiori probabilità di beneficiare di un intervento chirurgico, evitando trattamenti inutili o dannosi.

Tuttavia, tale metodologia non è “universale” e deve superare anche alcuni ostacoli.
Non tutti i tumori, infatti, si prestano a un approccio chirurgico di precisione: in alcuni casi, essi possono essere troppo diffusi o situati in un’area del corpo non approcciabile con questa tecnica.

Inoltre, non è trascurabile la questione dell’accesso: le tecnologie avanzate, infatti, sono costose e non sono disponibili in tutti i centri oncologici.
È necessario, quindi, lavorare assieme – Stato, Regioni, ASL, Ospedali – per garantire che tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro posizione geografica o dal loro status socio-economico, abbiano sempre più accesso a questa tipologia di cure innovative.

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