Sanità Digitale

La Telemedicina per la sostenibilità e l’equità del Sistema Sanitario Nazionale



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La Telemedicina non sostituisce la medicina tradizionale, ma la completa e la rende più sostenibile ed equa. Ecco come può ridurre disuguaglianze strutturali che il Sistema Sanitario, da solo, fatica a colmare

Pubblicato il 25 ago 2025



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La Telemedicina è una grande opportunità che può aumentare il livello di esigibilità del diritto alla salute dei cittadini, la sostenibilità e l’innovazione del Sistema Sanitario Nazionale.

È quanto affermato da Tonino Aceti, Presidente Salutequità, nell’approfondimento di HealthTech360 “Telemedicina elemento abilitante per l’equità di accesso alle cure”.

Telemedicina: ecco come favorisce sostenibilità ed equità di accesso alle cure

La Telemedicina non è più un complemento al Sistema Sanitario Nazonale, ma uno strumento strategico per ampliarne la sostenibilità e l’equità di accesso ai servizi. Non si tratta solo di digitalizzare un consulto, ma di ridisegnare i percorsi di cura per renderli più inclusivi, sostenibili e capillari.

In tale contesto, la Telemedicina favorisce in vario modo la sostenibilità e l’equità di accesso alle cure. Tra questi:

  • Superamento delle barriere geografiche
    • Consente ai pazienti residenti in aree rurali, montane o periferiche di accedere a specialisti senza lunghi spostamenti;
  • Maggiore continuità assistenziale
    • Strumenti di monitoraggio remoto permettono di seguire pazienti cronici o fragili in modo costante;
    • L’intervento precoce riduce il rischio di complicanze e ricoveri evitabili.
  • Accessibilità economica
    • Abbassa i costi indiretti legati agli spostamenti (trasporti, permessi di lavoro, accompagnatori);
    • Ottimizza le risorse sanitarie, consentendo di erogare più visite con lo stesso numero di specialisti.
  • Inclusione di categorie vulnerabili
    • Anziani, disabili e persone con mobilità ridotta possono ricevere assistenza di qualità dal proprio domicilio;
    • Popolazioni marginalizzate o con scarsa disponibilità economica beneficiano di prestazioni che altrimenti resterebbero fuori portata.
  • Uniformità dei percorsi clinici
    • Piattaforme integrate e protocolli condivisi riducono la variabilità nella qualità delle cure tra territori diversi;
    • L’accesso a referti e dati clinici digitali rende il sistema più trasparente e coordinato.

Telemedicina: perché è così importante per la sostenibilità del SSN

L’importanza cruciale della telemedicina per la sostenibilità e l’equità del Sistema Sanitario Nazionale italiano è stata sottolineata anche dall’onorevole Ugo Cappellacci – Presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera dei Deputati – nel corso della presentazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina.

Cappellacci ha evidenziato come l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione siano fondamentali per affrontare le sfide attuali del settore sanitario, citando esempi internazionali di Paesi che, nonostante una spesa sanitaria pro capite relativamente bassa, hanno ottenuto risultati eccellenti in termini di aspettativa di vita grazie a investimenti mirati in tecnologia e innovazione. Questa osservazione sottolinea l’importanza non solo di aumentare le risorse, ma soprattutto di allocarle in modo strategico ed efficiente.

Il Presidente si è mostrato ottimista riguardo al momento attuale, definendolo “il momento giusto” per fare progressi significativi nella telemedicina e nella sanità digitale ed evidenziando l’opportunità unica offerta dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per accelerare l’innovazione nel settore sanitario.

Cappellacci ha anche osservato che, nonostante ci sia ancora molto lavoro da fare, l’Italia è sulla buona strada per realizzare una trasformazione significativa nel suo Sistema Sanitario attraverso la telemedicina e le tecnologie digitali.

Questa visione ottimistica riguardo allo stato dell’arte della telemedicina e della sanità digitale in Italia, basata su esperienze concrete e sull’attuale slancio politico e finanziario, suggerisce che il nostro Paese sia finalmente sulla strada giusta per iniziare a superare i diversi ostacoli storici e abbracciare pienamente le enormi potenzialità di queste importanti tecnologie per la Sanità.

Sfide operative e scelte strategiche

Nonostante il suddetto comprensibile ottimismo, va tuttavia sottolineato come l’adozione su larga scala della telemedicina porta benefici concreti solo se accompagnata da opportune scelte strategiche. Tra queste:

  • Infrastruttura digitale: connettività stabile e dispositivi accessibili sono prerequisiti essenziali;
  • Formazione del personale: competenze digitali e nuove pratiche cliniche devono entrare nei curricula e nei programmi di aggiornamento;
  • Integrazione con i sistemi sanitari regionali: senza interoperabilità, il rischio è frammentare anziché unificare;
  • Tutela della privacy e gestione dei dati: occorrono standard chiari e sistemi sicuri per guadagnare fiducia nei pazienti.
  • Riduzione del digital divide: programmi di supporto devono aiutare i pazienti meno alfabetizzati all’uso delle tecnologie.

La telemedicina non sostituisce di certo la medicina tradizionale, ma la completa e la rende più sostenibile ed equa. È quindi la chiave per ridurre disuguaglianze strutturali che il Sistema Sanitario, da solo, fatica a colmare.

Il passo successivo non è chiedersi se adottarla, ma come integrarla in modo omogeneo e sostenibile.

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