Lo Human Wellbeing – secondo la definizione IPBES – è uno stato di esistenza che soddisfa vari bisogni umani, tra cui le condizioni di vita materiali e la qualità della vita, nonché la capacità di perseguire i propri obiettivi, di prosperare e di sentirsi soddisfatti della propria vita (IPCC, 2020).
IPBES, altresì, nota come il benessere includa anche le condizioni di vita non materiali e l’identità culturale.
In particolare, WHO definisce il benessere come uno stato positivo sperimentato da individui e società. Simile alla salute, è una risorsa per la vita quotidiana ed è determinato da condizioni sociali, economiche e ambientali.
Il benessere comprende la qualità della vita e la capacità delle persone e delle società di contribuire al mondo con un senso di significato e scopo. Concentrarsi sul benessere supporta il monitoraggio della distribuzione equa delle risorse, della prosperità generale e della sostenibilità.
Il benessere di una società può essere determinato dalla misura in cui è resiliente, sviluppa capacità di azione ed è preparata a trascendere le sfide.
L’OMS, nel 2021, ha approvato la”Carta di Ginevra per il benessere”, delineando 5 aree di azione chiave:
- progettare un’economia equa che serva lo sviluppo umano entro i limiti planetari;
- creare politiche pubbliche per il bene comune;
- raggiungere una copertura sanitaria universale;
- affrontare la trasformazione digitale per contrastare i danni e la perdita di potere e rafforzare i benefici;
- valorizzare e preservare il Pianeta.
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Human Wellbeing e tecnologie intelligenti per una salute e un benessere a misura d’uomo
“Viviamo in una società digitale in cui le tecnologie digitali vengono tutte utilizzate per lavorare, monitorare la salute, le abitudini e rimanere connessi – ha affermato a proposito di Human Wellbeing e tecnologie Emilio Bellini, Direttore dell’Osservatorio FUTURES – Sense Making by System Thinkingdella School of Management del Politecnico di Milano – nella prima edizione dell’Osservatorio -.
Considerando solo la sfera sanitaria, l’attenzione si è spesso concentrata sulle malattie piuttosto che sulla persona nella sua interezza, puntando all’efficienza del servizio. Le persone stanno però spostando la loro attenzione dai risultati clinici ai risultati desiderati e personalizzati di lunga durata.
Mettere la persona al centro è il primo passo verso una salute e un benessere a misura d’uomo”.
Il ruolo dell’AI e delle tecnologie emergenti per il benessere delle persone
Nel 2035 – si legge in una nota dell’Osservatorio – la maggior parte delle tecnologie sarà intelligente e generativa, in grado di rendere più efficienti le attività e migliorare il benessere delle persone, dalla cura personale all’alimentazione, dall’intrattenimento alla socialità.
Oltre all’Intelligenza Artificiale Generativa, altre tecnologie emergenti potenzieranno molte esperienze della quotidianità. Ad esempio, una combinazione di AI e realtà immersiva consentirà di valutare e scegliere l’abitazione dove trasferirsi in un altro Paese sulla base di passioni, interessi e routine di ogni persona. Gli stili alimentari e le attività sportive saranno suggeriti da assistenti digitali in grado di monitorare i livelli di benessere individuali.
Futuri desiderabili: Human Wellbeing e approcci innovativi
La capacità di accoglienza delle città – prosegue la nota – sarà potenziata da piattaforme digitali e fisiche intelligenti in grado di aumentare l’accessibilità dei servizi sociali, consentire l’identificazione di opportunità lavorative, abilitare il supporto reciproco tra cittadini, facilitare la fruizione dei servizi sanitari, attraverso un vero e proprio marketplace per connettere cittadini, offrire e cercare beni e servizi, segnalare eventi di aggregazione sociale. In tali futuri desiderabili, anche la relazione con l’attività lavorativa sarà contraddistinta da maggiore varietà, consentendo a ciascun individuo di coltivare diverse occupazioni e, quindi, costruire un’identità poliedrica.