Health Big Data

Data Analytics e AI per la governance e l’esperienza dei pazienti

Grazie all’analisi dei dati, l’Ospedale di Sassuolo ha recuperato rapidamente tutte le 18.000 visite sospese durante i primi mesi del Covid-19, ottimizzando gli accessi alle prestazioni e razionalizzando l’utilizzo degli ambulatori

Pubblicato il 12 Mag 2022

L’esigenza di indirizzare la governance delle strutture ospedaliere verso criteri di efficienza e agilità sta accelerando il mercato delle soluzioni di analisi dei big data sanitari. Complice anche la pandemia, che ne ha repentinamente favorito l’adozione, Verified Market Research prevede che il mercato dei big data in healthcare passi dai 29,3 miliardi di dollari del 2020 ai 59,1 miliardi nel 2028, con un tasso di crescita annuo del 9,12%.

Il ruolo dei big data sanitari

La valorizzazione di grandi volumi di dati è l’unica strada percorribile quando l’obiettivo è ottimizzare (contestualmente) sia la governance che il patient journey, o meglio l’esperienza del paziente a tutto tondo. Nel primo ambito, l’analisi dei dati storici potenziata dall’approccio predittivo dell’AI permette di rilevare eventuali sacche di inefficienza nei processi di erogazione dei servizi, nella gestione delle risorse disponibili, negli assetti organizzativi, nelle pianificazioni e nella gestione dei costi. Per migliorare l’esperienza dei pazienti, i big data sanitari analizzano il patient journey e forniscono concrete opportunità di ottimizzazione nell’ambito delle prenotazioni, dell’erogazione dei servizi, delle code in struttura, dei tempi d’attesa e, più in generale, in tutta quella concatenazione logica di eventi che forma il percorso del paziente nel mondo sanitario.

L’Ospedale di Sassuolo e la valorizzazione dei dati

Il caso dell’ Ospedale di Sassuolo, una struttura che serve circa 110 mila cittadini, è un esempio eloquente di quanto la valorizzazione dei dati possa portare ad una forte ottimizzazione dei processi ospedalieri, così da creare benefici per la struttura stessa e tutti i suoi pazienti.

Nel 2020, l’ospedale dovette fronteggiare la forza dirompente del Covid-19 e fu costretto a sospendere l’attività per due mesi, corrispondenti a circa 18.000 visite ambulatoriali già prenotate. Riaperti gli ambulatori, per l’ospedale si aprì una fase parimenti critica: all’esigenza di recuperare nel minor tempo possibile le prestazioni non erogate si sommò quella di gestire tutte le nuove prenotazioni, per di più vincolate al distanziamento sociale e al divieto di assembramento.

In questo contesto, solo la valorizzazione dei dati avrebbe potuto fornire una solida base informativa su cui costruire quell’incremento di produttività ed efficienza che era necessario per recupere il pregresso, gestire il presente e garantire un buon livello assistenziale futuro.

Come recuperare 18.000 visite in breve tempo grazie ai dati

Sulle basi di cui sopra è nata la collaborazione tra l’Ospedale di Sassuolo e Artexe, società del gruppo Maps, che con le sue soluzioni proprietarie, adotta un approccio innovativo nella gestione dei dati sanitari, indirizzandone l’analisi verso il miglioramento della governance ospedaliera e del patient journey. Il progetto, denominato successivamente Zerocontatto, era dunque mirato a ottimizzare l’erogazione dei servizi ambulatoriali, così da recuperare il tempo perso e affrontare con determinazione un futuro quanto mai incerto.

Secondo Marco Bortolotti, responsabile dei servizi informativi dell’Ospedale di Sassuolo, l’esigenza di valorizzare i dati era chiara fin da subito: “Fortunatamente, avevamo a disposizione un bagaglio storico di dati molto importante. Attraverso i servizi Artexe abbiamo ottenuto informazioni solide, le abbiamo clusterizzate e analizzate così da comprendere rapidamente quali possibilità avessimo per recuperare le prestazioni passate” (qui un video in cui Bortolotti racconta la sfida che ha dovuto affrontare l’Ospedale di Sassuolo e come è riuscito a gestirla al meglio sfruttando i dati per prendere decisioni data driven).
Tra i dati presi in considerazione, lo storico delle prenotazioni e degli accessi, l’occupazione degli spazi disponibili, la durata delle visite e gli ambulatori utilizzati. Attraverso l’acquisizione continua di informazioni da diversi sistemi, tra cui quelli di prenotazione (come il CUP), le soluzioni di data analytics di Artexe furono capaci di fornire stime precise sulla quantità di pazienti che si sarebbero presentati nelle sale d’attesa. Di fatto, venne quindi creato un pannello per il monitoraggio e la previsione degli assembramenti all’interno dei locali ospedalieri.

I vantaggi per la struttura e per il paziente

Il sistema posto in essere in collaborazione con Artexe non si è limitato a ‘fotografare’ la situazione attuale o a fornire indicazioni sull’occupazione delle sale, ma ha permesso – attraverso svariate attività di simulazione – di elaborare una strategia efficace per il contenimento degli assembramenti, la cui bontà è stata poi validata da continui controlli da parte di operatori in loco.

Data la ricchezza di dati disponibili, ovvero di dimensioni e misure su cui condurre l’analisi, il sistema ha evidenziato nuove opportunità di ottimizzazione: ad esempio, è risultato subito chiaro che la revisione di alcuni elementi organizzativi, come le tempistiche di prenotazione delle visite in ambulatori adiacenti, avrebbe determinato benefici tangibili proprio nella prevenzione degli assembramenti.

I risultati sono stati eccellenti. “In pochi mesi – spiega Bortolotti – abbiamo recuperato tutte le prestazioni della prima fase e successivamente standardizzato i tempi sulla base delle nostre possibilità. Grazie alle simulazioni e all’intelligenza artificiale fornita dalle soluzioni Artexe siamo riusciti a studiare e implementare nuovi piani di utilizzo delle nostre disponibilità”.

Attraverso l’implementazione di sistemi evoluti di data analysis, l’Ospedale di Sassuolo ha ottenuto svariati risultati: in primis, una migliore organizzazione dei servizi, che conduce direttamente alla razionalizzazione dei costi; in seconda battuta, ma non meno importante, è stata migliorata sensibilmente la qualità dell’assistenza, che si manifesta nella riduzione delle code e dei tempi d’attesa, nell’inserimento di nuovi slot per le visite e nella semplificazione dell’accesso in struttura. “Grazie alla soluzione adottata – continua Bortolotti – abbiamo dato ai nostri operatori strumenti con cui prendere decisioni di valore e abbiamo fornito ai cittadini la possibilità di accedere ai nostri servizi in tempi ragionevoli, nel rispetto della normativa e in sicurezza”.

Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con Artexe

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