L’innovazione digitale sta ridefinendo i confini della Medicina e dell’assistenza sanitaria, spingendo il settore verso un futuro sempre più orientato al dato.
In questo contesto si è inserita la terza edizione del meeting scientifico “Il dato in sanità – Data Driven Healthcare: sfide e opportunità di una sanità in continua evoluzione”, promosso dall’Azienda ospedaliero-universitaria Senese in collaborazione con l’Università di Siena.
L’evento, svoltosi di recente nell’Aula Magna del centro didattico dell’Ospedale Santa Maria alle Scotte, si è confermato come un appuntamento di rilievo scientifico e di grande attualità.
Indice degli argomenti
La tecnologia per una sanità più “umana”
Questa terza edizione del convegno ha aperto ad un’evoluzione in ambito umanistico della tecnologia, una sinergia che ribadisce ancora una volta come la tecnologia non debba essere un esercizio di stile per addetti ai lavori ma uno strumento dedicato che, tramite un uso consapevole, provi a rendere la sanità più efficiente e, soprattutto, più umana.
Infatti, si è voluto affiancare al “cosa” (le nuove tecnologie che è stato possibile anche toccare con mano grazie alla presenza di numerosi sponsor, molti dei quali espositori) anche il “perché”, ossia come possono essere utilizzati i dati, l’Intelligenza Artificiale e l’innovazione in generale per costruire una sanità più vicina al paziente.
E’ spesso sufficiente “mettersi nei panni dell’altro” per identificare quelle soluzioni, quei correttivi, quelle idee che possono alleviare la permanenza in ospedale, agevolare l’accesso alle informazioni e ai servizi e rendere più agevole il lavoro quotidiano svolto dai professionisti.
Le sfide del presente e il ruolo dell’Intelligenza Artificiale
Il Sistema Sanitario Nazionale affronta quotidianamente sfide complesse, come la carenza di personale, l’allungamento delle liste d’attesa e la necessità di una drastica riduzione dei costi.
L’Intelligenza Artificiale, in questo scenario, si sta affermando come un alleato insostituibile per efficientare i processi e migliorare la qualità delle cure. L’AI può supportare la diagnosi medica analizzando radiografie, risonanze magnetiche e TAC per rilevare anomalie con elevata precisione, e contribuire alla diagnosi precoce identificando malattie in fase preliminare. Inoltre, è fondamentale per la medicina di precisione, analizzando il genoma del paziente per personalizzare i trattamenti farmacologici, e per la gestione delle malattie croniche, prevedendo in anticipo complicanze e creando piani di cura personalizzati.
Oltre all’ambito clinico, l’AI può efficientare la gestione operativa e amministrativa degli ospedali, ottimizzando la gestione delle risorse, gli adempimenti amministrativi, la pianificazione degli appuntamenti e la gestione delle cartelle cliniche. In questo modo, i professionisti sanitari vengono liberati dalle attività più routinarie per dedicare maggior tempo al rapporto con il paziente. Questo è un punto cruciale, poiché l’introduzione di strumenti di automazione non deve mai tradursi in una riduzione del tempo di interazione umana, ma al contrario, deve aumentarne la qualità e la disponibilità.
L’evoluzione della GenAI
Le recenti evoluzioni nel campo dell’intelligenza artificiale generativa offrono nuove e affascinanti prospettive. Modelli come GPT-4 o simili, addestrati su vasti database di testi e immagini mediche, possono assistere i medici nella stesura di referti, nella sintesi di lunghe cartelle cliniche o nella creazione di materiali informativi personalizzati per i pazienti, utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile. Inoltre, l’AI generativa sta iniziando a essere impiegata nella progettazione di nuove molecole farmacologiche, accelerando la ricerca e lo sviluppo di farmaci.
Digital twin di pazienti e organi
Un altro ambito di applicazione emergente è quello dei digital twin, ovvero “gemelli digitali” di pazienti o organi. Creando una replica virtuale di un paziente basata sui suoi dati clinici, è possibile simulare l’effetto di un farmaco o l’esito di un intervento chirurgico prima di procedere, minimizzando i rischi e personalizzando al massimo il trattamento. Questi strumenti, sebbene ancora in fase di sviluppo, promettono di rivoluzionare la medicina predittiva e la pianificazione terapeutica.
AI Agents: l’impatto sulla Sanità
Una simile rivoluzione è prevedibile avverrà anche grazie agli agenti di intelligenza artificiale (AI agentica), sistemi software autonomi progettati per svolgere compiti complessi, prendere decisioni e interagire con l’ambiente sanitario in modo dinamico.
A differenza dei sistemi AI tradizionali che eseguono compiti predefiniti, gli AI Agents possono adattarsi, apprendere e agire in autonomia per raggiungere obiettivi specifici, spesso operando in ambienti complessi e imprevedibili come un ospedale.
Questi temi sono stati affrontati nella prima giornata del suddetto evento, il cui focus è stato proprio sull’utilizzo del dato in sanità, con approfondimenti che hanno spaziato dalla testimonianza di 3 regioni italiane e di Agenas all’ecosistema nazionale ed europeo dei dati, dalle best practices relative all’uso consapevole dell’AI in Sanità a nuove tecnologie nel contesto dell’imaging diagnostico, dall’interoperabilità di applicazioni a dati sempre più aggregati su cui basare le decisioni.
L’umanizzazione al centro
La seconda giornata dell’evento è stata dedicata al tema “Tecnologie a supporto dell’umanizzazione delle cure”. Si tratta di un argomento di interesse crescente per le aziende sanitarie e particolarmente sentito dall’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, che ha già ospitato la prima edizione dell’evento nazionale “HumanCare”.
Umanizzare le cure significa mettere la persona al centro del percorso assistenziale, tenendo conto non solo della dimensione clinica, ma anche di quella emotiva, relazionale e sociale. La tecnologia, in questo senso, diventa uno strumento per rendere l’assistenza più empatica, personalizzata e accessibile.
L’uso dell’AI per una comunicazione più puntuale, la riduzione della burocrazia e l’adozione di sistemi predittivi sono tutti elementi essenziali per rafforzare il contatto umano e migliorare il benessere complessivo del paziente. L’obiettivo non è sostituire il professionista, ma supportarlo, permettendogli di dedicare più tempo alla relazione di cura e all’ascolto, aspetti che non possono e non devono essere delegati alla tecnologia.
Tecnologie per il benessere del paziente e del personale sanitario
L’umanizzazione delle cure non si ferma all’interazione tra medico e paziente, ma abbraccia anche l’ambiente ospedaliero.
Pensiamo, ad esempio, all’impiego di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR) per ridurre l’ansia dei pazienti prima di un intervento chirurgico o per la riabilitazione motoria in un contesto più stimolante e personalizzato.
Un’altra innovazione riguarda i sistemi di monitoraggio passivo basati su sensori IoT, che possono rilevare parametri vitali o cadute accidentali nei pazienti anziani o affetti da particolari patologie, garantendo sicurezza e tranquillità senza essere invasivi.
Anche il personale sanitario beneficia dell’umanizzazione supportata dalla tecnologia. Strumenti di automazione dei processi robotici (RPA) possono gestire le attività amministrative ripetitive, mentre le piattaforme di telemedicina e monitoraggio remoto consentono di gestire i pazienti a casa, riducendo lo stress e il carico di lavoro negli ospedali e migliorando l’equilibrio tra vita professionale e personale per gli operatori. Il benessere del personale è direttamente collegato alla qualità delle cure offerte. Un operatore stressato e sovraccarico difficilmente potrà garantire un’assistenza empatica e attenta.
Inoltre, la tecnologia può favorire la creazione di smart hospital, ovvero ospedali dove la gestione dei flussi, la logistica e la sicurezza sono ottimizzate attraverso l’uso di sensori, intelligenza artificiale e connettività, rendendo l’ambiente di cura più efficiente e sereno sia per i pazienti che per gli operatori.
Un’occasione di confronto e crescita per il settore
Il convegno ha rappresentato dunque un’importante occasione di confronto interdisciplinare, aggiornamento e networking.
Durante le due giornate, infatti, esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni, clinici, accademici e aziende hanno presentato le innovazioni più recenti e i casi concreti di applicazione.
L’evento ha offerto una piattaforma essenziale per:
- Aggiornamento e formazione continua: restare al passo con le ultime innovazioni e le loro applicazioni, dalle scoperte sull’AI alla Telemedicina.
- Miglioramento della qualità delle cure: conoscere le tecnologie che possono portare a diagnosi più accurate e trattamenti più efficaci, personalizzati e meno invasivi.
- Condivisione di buone pratiche: scambiare esperienze e strategie di successo per affrontare le sfide del settore e implementare soluzioni innovative.
- Networking e collaborazione: facilitare il contatto tra professionisti e aziende per promuovere nuove collaborazioni e progetti di ricerca congiunti.
In sintesi, l’appuntamento senese ha rappresentato un’opportunità di vicendevole arricchimento e proficua collaborazione.
L’obiettivo è utilizzare l’innovazione in modo consapevole, con l’intento di affermare sempre la centralità del paziente e del suo benessere e non solo la passione per la tecnologia.