Il settore sanitario sta attraversando una profonda trasformazione digitale, con l’adozione di tecnologie innovative che promettono di migliorare l’assistenza ai pazienti e l’efficienza operativa.
Secondo il rapporto SOTI 2025 “Sanità digitale: rischi calcolati e sfide nascoste”, l’81% delle organizzazioni sanitarie utilizza già l’intelligenza artificiale per l’assistenza ai pazienti, in netto aumento rispetto al 61% del 2024.
Questo incremento significativo evidenzia come l’AI stia rapidamente diventando uno strumento essenziale in ambito medico, con applicazioni che spaziano dall’elaborazione dei dati medici (60% delle organizzazioni) all’aggiornamento delle cartelle cliniche (59%), fino alla personalizzazione dei trattamenti (45%) e alla diagnosi di patologie (40%).
Tuttavia, questa rapida adozione di tecnologie in ambito digital health porta con sé nuove sfide, in particolare sul fronte della sicurezza e della privacy dei dati. Solo il 36% delle organizzazioni, ad esempio, ha implementato misure di sicurezza specifiche per l’AI, evidenziando un gap significativo tra l’adozione della tecnologia e la sua messa in sicurezza.
Parallelamente, si assiste a una diffusione quasi universale di dispositivi IoT e soluzioni di telemedicina, con il 99% delle strutture sanitarie che li utilizza in qualche forma.
Nonostante ciò, il 96% dei leader IT riporta difficoltà nell’implementazione di questi sistemi per la digital health, principalmente a causa di problemi di integrazione con le infrastrutture esistenti.
Queste sfide sottolineano la necessità di un approccio olistico alla digitalizzazione che tenga conto non solo dell’adozione di nuove tecnologie, ma anche dell’aggiornamento dei sistemi legacy e del rafforzamento delle misure di sicurezza.
Indice degli argomenti
L’impatto dei sistemi legacy sulla digital health
I sistemi legacy rappresentano uno dei principali ostacoli alla trasformazione digitale nel settore sanitario e al conseguente affermarsi della digital health, frenando l’innovazione e compromettendo l’efficienza operativa.
Secondo il suddetto rapporto SOTI, il 97% delle organizzazioni sanitarie utilizza ancora infrastrutture IT obsolete, nonostante una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente. Questo persistente utilizzo di tecnologie datate ha conseguenze significative: il 45% dei decision maker IT afferma che i sistemi legacy rendono le reti vulnerabili agli attacchi di sicurezza, un aumento preoccupante rispetto al 36% del 2024.
L’impatto si estende anche all’implementazione di cartelle cliniche elettroniche (EMR), con il 79% delle organizzazioni che segnala difficoltà nell’adozione e nell’integrazione di questi sistemi cruciali con le altre tecnologie per la digital health. In particolare, il 36% identifica esplicitamente i sistemi obsoleti come la causa principale di tali problematiche.
Le conseguenze si manifestano in vari aspetti operativi: il 38% delle organizzazioni non è in grado di distribuire e gestire facilmente nuovi dispositivi e stampanti, mentre una percentuale identica non riesce a supportare i dispositivi da remoto o a ottenere informazioni dettagliate sui problemi dei dispositivi.
Questi ostacoli non solo rallentano l’innovazione ottenibile dall’adozione della digital health, ma impattano direttamente sulla qualità dell’assistenza ai pazienti. Il 59% delle organizzazioni riporta frequenti problemi tecnici e tempi di inattività nell’utilizzo di dispositivi IoT e di telemedicina. Queste interruzioni si traducono in ritardi nell’assistenza e in una diminuzione dell’efficienza complessiva.
La persistenza dei sistemi legacy non è solo una questione di inefficienza tecnologica, ma rappresenta un rischio concreto per la sicurezza dei dati e la qualità dell’assistenza sanitaria, evidenziando l’urgente necessità di modernizzare le infrastrutture IT del settore per renderle realmente pronte ad accogliere i vantaggi ottenibili dalla digital health.
Intelligenza artificiale in Sanità: adozione e preoccupazioni
L’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore sanitario sta crescendo a un ritmo senza precedenti, portando con sé sia opportunità rivoluzionarie che sfide significative in termini di sicurezza.
Come già evidenziato, il suddetto rapporto rivela un aumento significativo nell’utilizzo dell’AI per l’assistenza ai pazienti, passando dal 61% nel 2024 all’81% nel 2025. Questo incremento del 20% in un solo anno sottolinea la rapidità con cui l’AI sta trasformando il panorama sanitario, imponendosi come tecnologia dominante nell’evoluzione della digital health.
In particolare, un cambiamento significativo si osserva nell’uso dell’AI per scopi amministrativi, passato dal 20% nel 2024 al 45% nel 2025, segno di come questa tecnologia stia alleggerendo il carico di lavoro del personale sanitario permettendo di concentrarsi maggiormente sull’assistenza diretta ai pazienti.
Tuttavia, come visto, questa rapida adozione solleva preoccupazioni cruciali sulla sicurezza dei dati. Con l’83% delle organizzazioni sanitarie che ha subito violazioni di dati o attacchi ransomware negli ultimi 12 mesi, diventa imperativo che il settore sanitario bilanci l’innovazione tecnologica derivante dalla digital health con robuste misure di sicurezza per proteggere i dati sensibili dei pazienti e mantenere la fiducia dei cittadini e dei pazienti nella sanità digitale.
IoT e telemedicina: integrazione e problematiche
L’Internet of Things (IoT) e la telemedicina, parti integranti della digital health, stanno impattandop fortemente sul settore sanitario, offrendo nuove modalità di monitoraggio dei pazienti e di erogazione delle cure.
Secondo il rapporto SOTI 2025, il 99% delle organizzazioni sanitarie utilizza attualmente qualche forma di dispositivi connessi o soluzioni di telemedicina, evidenziando una diffusione quasi universale di queste tecnologie.
Tuttavia, questa adozione massiccia è accompagnata da sfide significative. Il problema principale, segnalato dal 65% delle organizzazioni sanitarie, è la mancanza di integrazione tra i sistemi utilizzati per i dispositivi IoT e le applicazioni di telemedicina. Questa frammentazione si manifesta in vari modi: il 43% delle organizzazioni lamenta l’incapacità di accedere alle informazioni complete sulla salute del paziente in un unico luogo, mentre il 40% segnala la mancanza di aggiornamenti automatici tra i diversi sistemi. Inoltre, il 65% dei decision maker IT esprime frustrazione per le difficoltà nel fornire i dati rilevanti alle persone giuste al momento opportuno.
Le conseguenze di queste difficoltà si riflettono direttamente sull’efficienza operativa e sulla qualità dell’assistenza ai pazienti. Il 59% delle organizzazioni sanitarie riporta frequenti problemi tecnici e tempi di inattività nell’utilizzo di dispositivi IoT e di telemedicina. Questi disservizi causano ritardi nell’assistenza e compromettono la capacità delle strutture sanitarie di sfruttare appieno i benefici delle tecnologie emergenti in ambito digital health.
Per superare queste sfide, è essenziale che le organizzazioni sanitarie investano non solo nell’adozione di nuove tecnologie, ma anche nell’aggiornamento dei sistemi esistenti e nella creazione di infrastrutture interoperabili che possano supportare una vera integrazione dei dati e dei dispositivi.
La sicurezza dei dati sanitari nell’era della digital health
La sicurezza dei dati sanitari è diventata una preoccupazione primaria nel contesto della digital health, con sfide che si intensificano di pari passo con l’adozione di nuove tecnologie.
Il rapporto SOTI 2025 rivela un quadro allarmante: l’83% delle organizzazioni sanitarie ha subito almeno una violazione dei dati, una fuga di dati accidentale o un attacco ransomware negli ultimi 12 mesi. Questo dato evidenzia la vulnerabilità persistente del settore alle minacce informatiche, nonostante gli sforzi per rafforzare le difese.
In particolare, si è registrato un aumento significativo delle fughe accidentali di dati, passate dal 33% nel 2022 al 48% nel 2025, mentre gli attacchi esterni e ransomware rimangono stabili al 65%, in linea con l’anno precedente ma in aumento rispetto al 48% del 2022.
La preoccupazione per la sicurezza dei dati è diventata la priorità assoluta per il 30% dei decision maker IT, in aumento rispetto al 23% del 2024 e al 16% del 2023. Questa crescente attenzione alla sicurezza è guidata in parte dalla persistenza di sistemi legacy: il 45% dei responsabili IT afferma che l’IT obsoleto rende le reti vulnerabili agli attacchi.
Le organizzazioni sanitarie stanno implementando varie misure per mitigare questi rischi. Il 51% effettua aggiornamenti periodici dei sistemi, il 45% forma il personale su minacce specifiche e best practice, e un’altra percentuale del 45% implementa l’autenticazione a più fattori. Tuttavia, solo il 36% ha adottato misure di sicurezza specifiche per l’AI, nonostante la sua crescente adozione. Un’area di particolare preoccupazione è la sicurezza dei dati durante lo smaltimento dei dispositivi: l’81% dei decision maker IT esprime preoccupazioni in merito, ma le pratiche di smaltimento rimangono inconsistenti. Il 40% delle organizzazioni sostituisce i dispositivi quando diventano disponibili nuove versioni, potenzialmente esponendo dati sensibili se non gestiti correttamente.
Per affrontare queste sfide, è cruciale che le organizzazioni sanitarie adottino un approccio più proattivo e completo alla sicurezza dei dati. Ciò include l’implementazione di protocolli standardizzati per lo smaltimento sicuro dei dispositivi, l’adozione di soluzioni di Enterprise Mobility Management (EMM) per una gestione più efficace dei dispositivi mobili e un continuo aggiornamento delle infrastrutture IT per ridurre le vulnerabilità legate ai sistemi legacy. Solo attraverso un impegno costante nella sicurezza dei dati, le organizzazioni sanitarie possono mantenere la fiducia dei pazienti e sfruttare appieno i benefici della digital health senza compromettere la privacy e l’integrità dei dati sensibili.
Gestione dei dispositivi mobili in ambito sanitario: limiti e soluzioni
La gestione dei dispositivi mobili (MDM) nel contesto della digital health sta diventando sempre più complessa e cruciale con l’aumento della dipendenza da una vasta gamma di dispositivi per l’assistenza ai pazienti e le operazioni quotidiane.
Secondo il rapporto SOTI 2025, le organizzazioni sanitarie utilizzano una varietà di dispositivi mobili, tra cui computer portatili (92%), carrelli tecnologici (81%), smartphone (79%), tablet (62%) e dispositivi di tracciamento (49%).
Questa proliferazione di dispositivi pone sfide significative in termini di sicurezza, manutenzione e gestione efficiente. Il 90% delle organizzazioni sanitarie utilizza soluzioni MDM principalmente per scopi di sicurezza, inclusa la gestione delle policy di sicurezza (63%), la protezione dalle minacce informatiche (56%) e l’identificazione di dispositivi non autorizzati che accedono alla rete (56%).
Tuttavia, le attuali soluzioni MDM mostrano limiti crescenti di fronte alle esigenze in evoluzione della digital health. Il 47% dei decision maker IT afferma che una soluzione MDM è fondamentale per la risoluzione remota dei problemi, mentre il 45% la ritiene essenziale per il monitoraggio dei dispositivi. Nonostante ciò, il 38% delle organizzazioni sanitarie non è in grado di distribuire e gestire facilmente nuovi dispositivi a causa dei sistemi legacy e una percentuale identica non riesce a supportare i dispositivi da remoto o a ottenere informazioni dettagliate sui problemi dei dispositivi. Queste limitazioni evidenziano la necessità di soluzioni più avanzate e integrate.
Un’area di particolare preoccupazione è la gestione del ciclo di vita dei dispositivi e la sicurezza dei dati durante lo smaltimento. L’81% dei decision maker IT esprime preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dati dei pazienti durante lo smaltimento dei dispositivi. Il 40% delle organizzazioni sostituisce i dispositivi quando diventano disponibili nuove versioni, potenzialmente esponendo dati sensibili se non gestiti correttamente. Inoltre, il monitoraggio della salute della batteria, cruciale per prevenire interruzioni impreviste, è spesso inefficiente: solo il 31% delle organizzazioni controlla lo stato della batteria quando sorgono problemi, mentre il 41% sostituisce le batterie a intervalli fissi, indipendentemente dal loro stato effettivo.
Per superare questi limiti, è essenziale che le organizzazioni sanitarie evolvano verso soluzioni di Enterprise Mobility Management (EMM) più complete. Queste soluzioni dovrebbero offrire una visibilità a 360 gradi su tutti i dispositivi usati in ambito digital health, consentire una gestione proattiva del ciclo di vita, fornire capacità avanzate di risoluzione dei problemi da remoto e garantire una sicurezza robusta dei dati in tutte le fasi di utilizzo e smaltimento dei dispositivi.
Solo attraverso un approccio più sofisticato e integrato alla gestione dei dispositivi mobili, le organizzazioni sanitarie possono sfruttare appieno i benefici della crescente adozione della digital health mantenendo, al contempo, elevati standard di sicurezza e efficienza operativa.
I vantaggi delle soluzioni di Enterprise Mobility Management
Il settore sanitario sta rapidamente evolvendo verso l’adozione di soluzioni di Enterprise Mobility Management (EMM), superando i limiti delle tradizionali soluzioni di Mobile Device Management (MDM). Questa transizione è guidata dalla crescente complessità dell’ecosistema di dispositivi mobili nelle strutture sanitarie e dalla necessità di una gestione più integrata e sicura.
Secondo il suddetto rapporto, il 47% dei decision maker IT considera fondamentale una soluzione MDM per la risoluzione remota dei problemi, mentre il 45% la ritiene essenziale per il monitoraggio dei dispositivi. Tuttavia, queste percentuali evidenziano anche i limiti delle soluzioni MDM attuali, che non riescono a coprire tutte le esigenze di un ambiente sanitario moderno.
Le soluzioni EMM offrono una risposta più completa, integrando funzionalità avanzate di gestione dei dispositivi, delle applicazioni e dei contenuti. Un aspetto cruciale dell’EMM è la capacità di fornire una visibilità completa e in tempo reale su tutti i dispositivi dell’organizzazione. Questo è particolarmente importante considerando che il 96% delle organizzazioni sanitarie riporta difficoltà con l’implementazione di dispositivi IoT e di telemedicina. Una soluzione EMM robusta può aiutare a identificare e risolvere proattivamente i problemi di integrazione e prestazioni, riducendo i tempi di inattività e migliorando l’efficienza operativa.
Le soluzioni EMM, inoltre, offrono funzionalità di sicurezza avanzate, inclusa la gestione granulare delle policy di sicurezza, la crittografia dei dati e la capacità di isolare i dati aziendali da quelli personali sui dispositivi.
Inoltre, l’EMM può facilitare l’implementazione di autenticazione a più fattori e controlli di accesso basati sul ruolo, migliorando significativamente la sicurezza complessiva dell’organizzazione.
Un altro vantaggio significativo dell’EMM è la gestione del ciclo di vita dei dispositivi. Una soluzione EMM, infatti, può fornire insights preziosi sull’utilizzo dei dispositivi, lo stato della batteria e le prestazioni, permettendo decisioni più informate sulla sostituzione e riducendo i costi inutili.
Ancora, l’EMM può automatizzare e semplificare i processi di onboarding e offboarding dei dispositivi, riducendo il rischio di fughe di dati durante lo smaltimento.
Infine, fornendo agli operatori sanitari un accesso sicuro e senza interruzioni alle informazioni e alle risorse di cui hanno bisogno, quando e dove ne hanno bisogno, l’EMM può contribuire a ridurre gli errori, migliorare i tempi di risposta e, in ultima analisi, migliorare gli esiti per i pazienti.
Digital health: cosa occorre per una trasformazione digitale sostenibile
Come visto, il settore sanitario sta vivendo una rapida digitalizzazione, con l’81% delle organizzazioni che utilizza l’AI per l’assistenza ai pazienti.
Tuttavia, persistono sfide significative: il 97% delle strutture usa ancora sistemi legacy, ostacolando l’integrazione di IoT e telemedicina. La sicurezza dei dati è critica, con l’83% delle organizzazioni che ha subito violazioni nell’ultimo anno. L’adozione di soluzioni EMM è cruciale per gestire la crescente complessità dei dispositivi mobili. Per una trasformazione digitale sostenibile della Sanità, ispirata alle nuove tecnologie della digital health, è necessario bilanciare innovazione, sicurezza ed efficienza operativa, aggiornando le infrastrutture, implementando misure di sicurezza robuste e adottando strategie integrate per la gestione dei dispositivi e dei dati.