Il Telemonitoraggio è uno dei quattro servizi minimi di telemedicina che devono essere erogati dall’Infrastruttura Regionale di Telemedicina (IRT), come previsto dalle Linee Guida per i servizi di Telemedicina pubblicate di recente in Gazzetta Ufficiale.
Tali Linee Guida definiscono il Telemonitoraggio come una modalità operativa della telemedicina che permette il rilevamento e la trasmissione a distanza di parametri vitali e clinici in modo continuo per mezzo di sensori che interagiscono con il paziente (tecnologie biomediche con o senza parti da applicare).
Indice degli argomenti
Telemonitoraggio: obiettivi e vantaggi
Le Linee Guida indicano come obiettivo del Telemonitoraggio il controllo nel tempo dell’andamento dei parametri rilevati, con il vantaggio di permettere sia il rilevamento di parametri con maggiore frequenza e uniformità di quanto possibile in precedenza, sia la minore necessità per il paziente di eseguire controlli ambulatoriali di persona.
Telemonitoraggio: i requisiti per tecnologie e dati
Il set di tecnologie a domicilio, personalizzato in base alle indicazioni fornite dal medico, deve essere connesso costantemente al sistema software che raccoglie i dati dei sensori, li integra se necessario con altri dati sanitari e li mette a disposizione degli operatori del servizio di Telemedicina in base alle modalità organizzative stabilite.
I dati devono sempre essere registrati in locale presso il paziente e resi disponibili all’occorrenza, per maggiore garanzia di sicurezza.
Il sistema di telemonitoraggio, che può essere integrato dal telecontrollo medico e affiancato dal teleconsulto specialistico, è sempre inserito all’interno del sistema di telemedicina che garantisce comunque l’erogazione delle prestazioni sanitarie necessarie al paziente.
Telecontrollo medico
Le Linee Guida definiscono il Telecontrollo medico come la modalità operativa della telemedicina che consente il controllo a distanza del paziente.
Tale attività è caratterizzata da una serie cadenzata di contatti con il medico che pone sotto controllo l’andamento del quadro clinico, per mezzo della videochiamata in associazione con la condivisione di dati clinici raccolti presso il paziente, sia prima che durante la stessa videochiamata. Questo per patologie già diagnosticate, in situazioni che consentano, comunque, la conversione verso la visita di controllo tradizionale in tempi consoni a garantire la sicurezza del paziente e, in ogni caso, sempre sotto responsabilità del medico che esegue la procedura.
Telemononitoraggio e Telecontrollo: affinità e differenze
Il Telecontrollo – come evidenziato nelle suddette Linee Guida – si affianca idealmente al Telemonitoraggio: questi due servizi vanno personalizzati sulle esigenze del singolo malato in funzione del quadro clinico complessivo.
Entrambi, devono consentire l’integrazione dei dati, sia derivati da sensori, sia rilevati dal personale sanitario o segnalati dal paziente o dai caregiver, al fine di renderli disponibili al momento dell’esecuzione di tutti gli atti medici, in presenza o da remoto.
Il Telemonitoraggio e il Telecontrollo sono incentrati sul malato e sulle sue necessità, più che sulle singole specialità mediche.
Telemononitoraggio e Telesalute
La Telesalute (che non è tra i quattro servizi minimi di telemedicina inseriti nelle suddette Linee Guida) prevede un ruolo attivo del medico (presa in carico del paziente) e un ruolo attivo del paziente (autocura), prevalentemente pazienti affetti da patologie croniche, e in questo si differenzia dal Telemonitoraggio.

La Telesalute comprende il Telemonitoraggio, ma lo scambio di dati (parametri vitali) tra il paziente (a casa, in farmacia, in strutture assistenziali dedicate…) e una postazione di monitoraggio non avviene solo per l’interpretazione dei dati, ma anche per supportare i programmi di gestione della terapia e per migliorare l’informazione e la formazione (knowledge and behaviour) del paziente.
Articolo originariamente pubblicato il 09 Dic 2022