La centralità del paziente è un aspetto cardine per il settore sanitario, benché, oggigiorno, il SSN fatichi a organizzarsi secondo questa direttrice. Anzi, di frequente, sono i pazienti a doversi adattare a un modello “ospedale-centrico” che tenta di ovviare alle proprie difficoltà economiche e organizzative.
Alla luce delle trasformazioni economiche e organizzative che hanno interessato il SSN nell’ultimo quindicennio, emergono oggi difficoltà significative per i pazienti, in primis le liste d’attesa lunghissime, di conseguenza, appare evidente la necessità di un cambio di paradigma nell’offerta assistenziale, sia ospedaliera sia territoriale. L’integrazione armoniosa tra i servizi sanitari privati e il SSN potrebbe essere una soluzione percorribile e, difatti, i decisori della PA hanno avviato da tempo una riflessione corale.
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La centralità del paziente nella sanità moderna
In effetti, la sanità privata sta incrementando la propria presenza sia in termini di servizi specialistici per pazienti solventi, sia in termini di poliambulatori, andando a colmare, non di rado, le gravi carenze che ormai caratterizzano gli ospedali pubblici.
Le strutture ambulatoriali private aumentano a gran velocità e assorbono una larga fetta dell’utenza, puntando sulla centralità del paziente. La spesa per prestazioni nelle strutture private in Italia ha raggiunto quota 45,8 miliardi di Euro, nel 2023; di questi, 40,6 miliardi a carico dei cittadini. Ma se è plausibile pensare che la sanità privata stia erodendo il principio di universalità del SSN, dall’altra si può argomentarne il ruolo di compensatore dell’insufficienza strutturale e tecnologica, soprattutto nella sanità del sud.
I problemi finanziari del SSN non dipendono solo dalle recenti Leggi di Bilancio, ma anche da inefficienze strutturali, come indicato dal Rapporto GIMBE (ottobre 2024), che evidenzia sprechi, prestazioni inappropriate, scarsa coordinazione e frodi. In questo contesto, il sistema privato può rappresentare una risorsa complementare, a patto che adotti un modello basato su efficacia, efficienza e centralità del paziente, supportato da un approccio digitale e integrato.
In Italia, sono già attive alcune sperimentazioni di felice collaborazione tra pubblico e privato in Sanità. Tra queste, il caso del Centro Diagnostico Remanfredi e Regione Puglia.
Centralità del paziente: il caso del Centro Diagnostico Remanfredi di Manfredonia
Nel settembre 2024, la Società Cooperativa per azioni Re Manfredi, ha scelto di investire sulla realizzazione di un Centro diagnostico per immagini a Manfredonia, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni di un territorio in cui era presente solo l’attività assistenziale e di cura fornita dall’Ospedale di Manfredonia con notevoli carenze di organico e di dotazioni diagnostiche.
Le esigenze primarie del Centro Diagnostico Remanfredi, anche in riferimento all’introduzione di strumenti digitali, riguardavano la gestione amministrativa e dell’accoglienza, la riduzione dei tempi di refertazione, l’implementazione di macchinari innovativi e lo sviluppo di una strategia fondata sul principio della centralità del paziente.
La nuova struttura sanitaria privata, pur operando in un’area segnata da carenze e lunghe liste d’attesa, avverte la necessità di definire con chiarezza il proprio ambito di intervento, puntando su una gestione ottimale della relazione con il paziente. Questo aspetto risulta particolarmente rilevante in un contesto in cui la popolazione è poco abituata a rivolgersi a strutture private. Costruire fin da subito un’esperienza positiva significa instaurare fiducia e favorire la fidelizzazione: dalla chiarezza nella comunicazione all’accessibilità delle informazioni, passando per la qualità dell’accoglienza e la semplificazione dei percorsi di prenotazione e refertazione, ogni interazione contribuisce a definire la percezione del servizio.
La ricerca da parte dei titolari si è focalizzata inizialmente sull’adozione di un sistema informatico, in grado di supportare efficacemente la gestione amministrativa, il CUP e la refertazione. La scelta del partner tecnologico per lo sviluppo dell’infrastruttura informatica è ricaduta su Maps Healthcare, selezionata per la sua capacità di gestire processi sia amministrativi e ambulatoriali sia le attività relative all’accoglienza. Parallelamente, si è reso necessario integrare un sistema dedicato alla gestione del flusso delle immagini radiologiche, affidato a un’azienda specializzata, ma perfettamente compatibile con i sistemi di Maps Healthcare.
In questa prima fase dell’attività, il Centro diagnostico Remanfredi ha fornito esclusivamente servizi radiologici in regime, ma si è mosso fin dal principio con l’idea di implementare un laboratorio analisi, un poliambulatorio e, soprattutto, di inserire la gestione del Servizio Sanitario Nazionale. In questo senso, è già in corso il processo di accreditamento.
Ottimizzazione dei flussi operativi e automatizzazione dei processi
L’avvio e la rapida evoluzione del Centro diagnostico sono stati possibili grazie alla scelta della soluzione di Maps Healthcare, modulare e scalabile che consente di automatizzare l’intera gestione, semplificando gli iter autorizzativi e migliorando la tracciabilità dei dati. Attraverso strumenti di prenotazione smart e gestione dei carichi, il Centro diagnostico Remanfredi è stato in grado di offrire ai propri clienti, fin dall’inaugurazione, un’esperienza digitale in accordo con il principio di centralità del paziente.
In qualità di partner tecnologico del Centro Diagnostico Remanfredi, Fabrizio Biotti, Sales& Marketing Director dichiara: “Siamo orgogliosi di essere stati scelti per accompagnare la nascita di una struttura moderna e digitale, pienamente orientata al paziente”. Inoltre, sottolinea come “l’integrazione con i sistemi offerti da PSG per la componente di imaging abbia rappresentato una sinergia efficace e concreta, un esempio virtuoso di collaborazione finalizzato a offrire una soluzione completa e interoperabile: una best practice replicabile anche in altri contesti”.
Ampliamento dell’offerta sanitaria: nuovi servizi diagnostici e specialistici
Le future implementazioni sono orientate a rafforzare l’offerta del centro, sia sul piano della qualità delle prestazioni — attraverso l’introduzione di tecnologie diagnostiche di ultima generazione — sia sul fronte dell’accessibilità, con tempi di attesa e di refertazione sempre più contenuti.
Come spiega Ciro Palladino, co-fondatore della struttura: “Il nostro obiettivo è crescere in modo sostenibile, mantenendo sempre al centro i bisogni reali dei pazienti. Per questo stiamo investendo sia in tecnologia sia nell’ampliamento dei servizi ambulatoriali”.
Tra le iniziative in corso, è prevista l’attivazione di una nuova TAC, per la quale è già stata inoltrata la richiesta di autorizzazione: si attende ora il nulla osta definitivo. Parallelamente, è stato avviato l’iter per trasformare il Centro Diagnostico in un Ambulatorio Polispecialistico e Diagnostico, con l’intento di integrare l’attività clinica specialistica e offrire un servizio più completo e allineato alle esigenze del territorio.
Infine, è in fase di progettazione un hub dedicato ai prelievi di genetica, che sarà realizzato all’interno della struttura.
Comunicazione efficace con i pazienti: portali e app
Altrettanto si sta facendo dal punto di vista della patient experience: è già al vaglio l’implementazione di un Patient Portal, app, totem e chatbot per semplificare l’interazione, ridurre le attese e facilitare la comunicazione con il pubblico.
Il caso Remanfredi rappresenta dunque un passo strategico verso un modello sinergico di sanità più accessibile, efficiente e incentrato sul principio della centralità del paziente.
Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con Maps Healthcare