Reportage

Nanofotonica e fibre ottiche per il futuro della nostra salute

Il ruolo chiave della ricerca scientifica e delle tecnologie innovative per migliorare la nostra vita: di questo si è discusso in un webinar organizzato da HealthTech360 – Digital360 in collaborazione con Teoresi Group

Pubblicato il 25 Mag 2022

Healthcare: le tecnologie innovative che migliorano la nostra vita.
E’ stato questo il tema dell’evento – organizzato da HealthTech360 – Digital360 in collaborazione con Teoresi Group – sul quale – assieme ad autorevoli esponenti del mondo accademico e della ricerca scientifica – ci si è confrontati nel webinar trasmesso in diretta streaming lo scorso 17 maggio.
Chi non fosse riuscito a partecipare, può rivedere il webinar qui.

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Un pezzetto di futuro nei nostri giorni

Il futuro è adesso”: è stato questo il claim che ha accompagnato l’evento in questione. Molto spesso, infatti, siamo indotti a ritenere che i risultati della ricerca scientifica e delle tecnologie innovative applicate alla Medicina siano qualcosa di cui cogliere i vantaggi soltanto nel futuro. Meraviglie “di frontiera” da raccontare oggi ma di cui godere soltanto domani.
Nel corso del webinar, al contrario, anche attraverso specifici casi studio, sono state mostrate applicazioni sorprendenti della ricerca scientifica e della tecnologia in ambito medico capaci di offrire già oggi vantaggi concreti a medici e pazienti.
In altri casi, pur non trattandosi di strumenti, tool o soluzioni immediatamente operative, è risultato evidente come esse offrano, già ai nostri giorni, la certezza del risultato, offrendo scenari e contesti di utilizzo che lasciano ben sperare riguardo alla diagnosi, alle terapie e alle cure di molte condizioni patologiche che impattano sulla nostra salute e perfino sulla nostra stessa vita.

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Tecnologie innovative per la salute: scenario e mercato

Il confronto – moderato da Massimo Mattone, direttore di HealthTech360 – è stato aperto da Marco Paparella – Partner “Healthcare Innovation” presso Partners4Innovation & Senior Advisor presso Osservatori Digital Innovation – che ha analizzato il contesto, lo scenario e i trend verso i quali si muove la Sanità Digitale ai nostri giorni e, più in generale, le sfide e le opportunità offerte dalle tecnologie innovative applicate alla Medicina e all’intero ambito Life Science.
Paparella ha messo in luce la forte spinta a investire in innovazione e tecnologie in ambito Healthcare derivante dal PNRR, in particolare dalla Missione 6 Salute, sottolineando come il paradigma data driven sia sempre più al centro dell’innovazione tecnologica in Sanità e come il dato (raccolta, analisi ed elaborazione) sia fattore abilitante delle tecnologie di AI (delle quali ha mostrato potenzialità, grado di diffusione e barriere) e dell’assistenza sanitaria a distanza (con focus sui dispositivi wearable, telemedicina, telemonitoraggio, sensori e biosensori).

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Ambiti di innovazione che avranno maggiore impatto sul settore sanitario nei prossimi 5 anni (fonte: Research report Network Digital360 – Webinar HealthTech360)

L’analista, inoltre, ha mostrato una mappatura dei possibili ambiti di innovazione del Life Science distinguendo tra innovazione di processo e innovazione di prodotto.
Riguardo all’innovazione di processo, alle quattro aree fondamentali (ricerca pre-clinica, trial clinici, post-market, discovery), afferiscono ambiti di ricerca e tecnologie quali Artificial Intelligence, Quantum Computing, Real World Data, Decentralized Clinical Trial, In-Silico Trial, Digital Twin, 3D Printing & Bioprinting, Lab & Organ-On-Chips.
All’innovazione di prodotto, invece, Terapie Digitali, Sensori e Biosensori, Robotica, Tecnologie Point of Care, Sistemi di Rilascio Terapia, Tecniche e Terapie percutanee e Terapie Avanzate.

Tecnologie innovative e alta ingegneria per il Life Science

Dall’analisi del contesto e dell’attuale scenario e trend di mercato della salute digitale, nel corso del webinar è emerso chiaramente come – in ambito Life Science – sia un momento propizio e particolarmente favorevole per puntare e investire sempre più sulle tecnologie, anche le più innovative e di frontiera, per fare innovazione in Sanità.
Tutto ciò, oltre ovviamente a garantire un futuro migliore a tutti noi riguardo alla nostra salute, è anche un’opportunità di crescita e di business per tante società e imprese IT che operano in ambito Medtech. Un settore, però, nel quale non ci si improvvisa e nel quale, per stare al passo con la ricerca medica, scientifica e universitaria, e tradurla in risultati concreti, servono competenze tecnologiche elevate e molto specialistiche.

In questo contesto, Beatrice Borgia – Chief Corporate Development Officer, Teoresi Group – ha raccontato l’esperienza e la vision di Teoresi, società di alta ingegneria che “si propone ovunque si respiri innovazione” offrendo servizi di ingegneria avanzati per la progettazione e lo sviluppo di progetti hi-tech. Borgia ha sottolineato, tra l’altro, il ruolo chiave di Teoresi quale partner tecnologico di riferimento per le Scienze della Vita.

Ricerca e tecnologie per la salute: dalla teoria alla pratica

Ma in che modo, in quali ambiti e con quali tecnologie si può essere partner tecnologici in questa sfida che coinvolge la scienza, la ricerca e le tecnologie innovative per disegnare il futuro della nostra salute? Donatella Vecchione – Project Manager Teoresi Group – ha mostrato alcuni esempi concreti che rispondono a questa domanda, illustrando attività in ambiti quali l’intelligenza artificiale applicata alla diagnostica e a supporto delle decisioni cliniche, l’uso dei dispositivi indossabili per il controllo di alcune patologie molto diffuse (ad esempio, il Parkinson) o, ancora, le tecniche di simulazione informatica e software applicate alla biologia (In Silico) che permettono, ad esempio, di testare gli effetti di farmaci già esistenti per applicazioni cliniche per le quali non sono state progettati, l’uso di tecniche olografiche 3D e della realtà aumentata e via dicendo.
Vecchione ha poi introdotto il progetto NANOCAN (Nanophotonics for the Fight Against Cancer), un caso di studio in cui ricerca scientifica, tecnologie innovative ed alta ingegneria offrono risultati incoraggianti per la diagnosi e la cura.

L’Ospedale nell’ago

Nel corso del webinar, è stato presentato NANOCAN, un progetto che, oltre a essere un caso studio di assoluto interesse scientifico, medico e tecnologico per l’intero ambito Healthtech, è già oggi molto più di quello che poteva essere visto, inizialmente, come un progetto “sperimentale”.
Alcune sue declinazioni e applicazioni, infatti, offrono già risultati molto concreti, tanto da poterlo ritenere ragionevolmente, già oggi, un importante caso di successo di applicazione delle tecnologie innovative alla Medicina e alla Salute e, in particolare, della nanofotonica per la medicina di precisione.
Tale progetto è stato significativamente chiamato “Ospedale nell’ago”. Perché, di fatto – grazie ad un uso innovativo delle fibra ottica –  esso mira a integrare all’interno di un solo ago – peraltro, un comunissimo ago – le funzioni e le operazioni tipiche di terapia e diagnostica (teranostica) che oggi sono svolte all’interno di un Ospedale: analisi cliniche e biochimiche, somministrazione farmaci, chirurgia laser e ultrasonica, diagnostica, anestesia e terapia del dolore.

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NANOCAN (Nanophotonics for the Fight Against Cancer): fibre ottiche integrate in un comune ago per creare un unico dispositivo in grado di combinare terapia e diagnostica (fonte: Teoresi – Webinar HealthTech360)

A raccontare com’è nato e come è stato possibile realizzare questo progetto è stato proprio chi queste cose le ha pensate, le ha studiate per anni, le ha sperimentate nei laboratori di ricerca e nelle Università e le ha trasformate in soluzioni altamente innovative per disegnare un futuro migliore per le cure e per la nostra salute. Un team interdisciplinare di scienziati, ingegneri, medici, studiosi e ricercatori che ha reso possibile questo piccolo “miracolo” – tutto italiano – della tecnologia applicata alla Medicina. Tra questi, il Prof. Antonello Cutolo, Responsible of the laboratories and NANOCAN project & Full Professor, Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha raccontato il contesto generale, le finalità e, soprattutto, la tecnologia che c’è dietro a questa piattaforma innovativa di terapia e diagnostica integrata.

Il progetto NANOCAN – guidato e coordinato dal Centro Regionale Information Communication Technology (Cerict) di Napoli –  ha coinvolto il Polo di Optoelettronica e Nanofotonica, l’Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali (Ipcb) e quello di Biostrutture e Bioimmagini (Ibb) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), l’Università del Sannio e l’Istituto Nazionale Tumori ‘Fondazione G. Pascale’.  Un progetto con un alto grado di innovazione tecnologica che ha richiesto sin da subito competenze specifiche elevate messe a disposizione da Teoresi –  società internazionale di servizi di ingegneria nata a Torino – in qualità di partner tecnologico.

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L’idea alla base dell’ “Ospedale nell’ago” (fonte: Teoresi – Webinar HealthTech360)

Nel cuore della nanofotonica e dell’optoelettronica

L’Ospedale nell’ago è un progetto che viene da lontano e, per arrivare allo stadio avanzato di evoluzione attuale, ha fatto uso di molteplici tecnologie innovative, in particolare nell’ambito della nanofotonica e dell’optoelettronica. Esse – nel corso del webinar – sono state illustrate nei dettagli dal Prof. Andrea Cusano – Technical Director of the laboratories & Full Professor, Università degli Studi del Sannio – che, tra le altre, si è soffermato sulla tecnologia proprietaria Lab-On-Fiber, ossia sulla combinazione di fibre ottiche e nanotecnologie applicata alla terapia e alla diagnostica medica (teranostica) e su come tali tecnologie riescano a dare un impulso fondamentale al futuro della Medicina e, in particolare, alla medicina personalizzata e di precisione.

Le tecnologie innovative per la salute e la lotta ai tumori 

L’evento che vi stiamo raccontando – e che, vi ricordiamo, potete rivedere interamente qui – pur essendo stato incentrato sulle tecnologie applicate alla Medicina, non ha trascurato di sottolineare come esse siano soltanto il mezzo per raggiungere un fine (nobile) e preciso: migliorare la nostra salute e la capacità di prevenire e curare le malattie. Tra queste, anche quella che fa più paura e miete più vittime. Quella per cui anche la sola parola ci fa paura. Ma la scienza medica, oggi, ha a disposizione molti strumenti e tecnologie innovative per effettuarne la diagnosi, la cura e la prevenzione. E l’ “Ospedale nell’ago”, il caso di successo presentato durante il webinar, vuole andare decisamente anche e proprio in questa direzione: consentire ai medici e agli oncologi di avere delle armi in più per migliorare la capacità di diagnosticare, prevenire, combattere e vincere i tumori.

Ma in che modo? Con quali aspettative e con quali prospettive sia per i medici che per i pazienti?

A queste domande ha provato a dare una risposta il Dr. Luigi Buonaguro – Doctor and Professor IRCCS Istituto Nazionale Tumori Fondazione G. Pascale, Napoli – che, tra le tante altre cose, ha sottolineato l’importanza di dotarsi di strumenti (anche tecnologici) di prevenzione delle malattie, essendo quest’ultimo un approccio che, peraltro, va proprio nella direzione della tanto auspicata One Health in ottica Salute Unica e Globale, ossia di quella visione del futuro della salute nella quale le tecnologie e le sue nuove applicazioni sperimentali e di frontiera potranno aiutarci davvero a conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile da raggiungere entro il 2030.
Buonaguro ha analizzato l’impatto che potrebbero avere tali studi, ricerche e tecnologie in Medicina ed Oncologia, chiarendo – dal punto di vista del Medico e dell’Oncologo – in che modo e attraverso quali percorsi potrebbero impattare, anche attraverso la prevenzione, nella lotta ai tumori e, più in generale, sul futuro della nostra salute.


E’ possibile rivedere interamente il webinar “Healthcare: le tecnologie innovative che migliorano la nostra vita” cliccando qui 

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