Digital healthcare

One Health, digitale e tecnologie per l’assistenza territoriale

Sono sempre più urgenti politiche sanitarie orientate al superamento dell’attuale sistema ospedalocentrico in favore di un modello di sanità più vicino al territorio. Ecco come la Sanità Digitale può contribuire ad una profonda ristrutturazione del sistema sanitario, migliorandone l’efficienza e riducendone i costi

Pubblicato il 11 Nov 2022

Domenico Marino

Professore associato Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

Giuseppe Quattrone

Fondazione GTechnology

La disponibilità di servizi sanitari sul territorio nazionale, così come l’elevato grado di qualificazione della cultura medica in Italia, costituisco una base fondamentale per garantire adeguati livelli di efficienza ed efficacia delle cure mediche, contribuendo al riconoscimento del sistema sanitario italiano come uno dei migliori al mondo.
Infatti, secondo il “Global Burden of Disease (GBD) Study” – pubblicato su “The Lancet” – il Servizio Sanitario Nazionale italiano è nono al mondo per qualità (indice HAQ 2016) dopo Islanda, Norvegia, Olanda, Lussemburgo, Australia, Finlandia, Svizzera e Svezia.

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L’indice HAQ (Healthcare Access and Quality Index) con l’Italia tra i migliori sistemi sanitari al mondo, al nono posto per qualità (fonte: The Lancet – “A systematic analysis from the Global Burden of Disease Study 2016”)

Nonostante l’adozione di sofisticati modelli organizzativi e lo sviluppo di nuove tecnologie diagnostico-terapeutiche abbiano fatto passi enormi nella capacità di risposta alle domande di cura anche in condizioni di urgenza, il grado di complessità delle patologie da trattare rimane ancora l’incognita per eccellenza in grado di mettere in crisi i più sofisticati algoritmi previsionali.

La variabile tempo nei processi di cura

Al di là degli aspetti prettamente sanitari, è indubbio che uno dei fattori critici, in forte correlazione con gli indicatori di complessità dei casi da trattare, è il “tempo”.

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Il fattore tempo, o più correttamente “variabile tempo”, può sicuramente incidere in almeno tre fasi fondamentali del processo di cura di un paziente:

  • il tempo che intercorre tra l’insorgenza della sintomatologia e la relativa diagnosi
  • la presa in carico dell’assistito e il successivo trattamento
  • la fase di degenza post trattamento.

Ovviamente, il tempo assumerà un peso differente a seconda dei livelli di urgenza e delle specificità cliniche dei pazienti.
Sebbene la letteratura scientifica sia ricca di studi che affrontano le problematiche legate al tempo nella fase di trattamento e di quella di follow-up attraverso cui, una volta diagnosticata la patologia, il relativo mutare in termini di complessità può essere messo in relazione al tempo, meno frequenti sono gli studi che tentano di riconoscere il peso del tempo rispetto al livello di complessità di una patologia non ancora diagnosticata. Si parla spesso dell’importanza di garantire adeguati livelli di accesso alle cure come principio fondamentale su cui si basa il SSN proprio in considerazione dell’importanza di un intervento equo e tempestivo atto a limitare il più possibile l’aggravarsi delle condizioni di salute della popolazione.

Assistenza territoriale e accessibilità alle cure

In tal senso, diversi studi tentano di misurare l’accessibilità alle cure attraverso lo studio delle risorse presenti sul territorio in termini di numero di posti letto, tempi di degenza, risorse umane allocate.
Altri studi esaminano il problema dal punto di vista dell’accessibilità spaziale alle cure prendendo come riferimento la distanza dalle strutture ospedaliere o i tempi di percorrenza.
In entrambi i casi, il tempo che separa il paziente dal luogo di cura assume una dimensione “oggettiva” poiché legata alla disponibilità o meno di risorse sul territorio e al relativo tempo di percorrenza per poterle raggiungere.

I fattori che condizionano l’accesso alle cure

Esiste, però, un altro elemento che può condizionare l’accesso alle cure, che non è funzione solo dell’infrastruttura del servizio, ma è più condizionato da aspetti sociali e psicologici per i quali si tende a spostare il più possibile in avanti il ricorso alle cure mediche.
Sono aspetti di per sé difficili da misurare ma che possono condizionare notevolmente l’efficacia di un intervento medico a causa dell’aggravarsi della patologia e, conseguentemente, alterare la sostenibilità del costo per il Sistema Sanitario.

Tale fenomeno si è accentuato notevolmente con la Pandemia da Covid 19 iniziata a febbraio del 2020, prima a causa di una maggiore concentrazione di risorse per i casi Covid e, successivamente, per una minore propensione della popolazione a ricorrere alle cure mediche per timore di un possibile contagio, fenomeno peraltro condizionato da un modello di offerta sanitaria ospedalocentrica e regioni sottoposte a piano di rientro quale misura di contrasto ai disavanzi sanitari.

Assistenza territoriale e nuove tecnologie

Secondo una stima pubblicata sul British Journal of Surgery, il 13 giugno 2020, a livello globale, nelle 12 settimane di picco della pandemia, ci sono stati 28 milioni di interventi chirurgici rimandati a causa dell’emergenza Covid 19.

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Stime per area geografica del numero di operazioni chirurgiche annullate durante le 12 settimane di picco del Covid-19 (fonte: British Journal of Surgery)

L’emergenza di tale fenomeno è già stata manifestata dalla comunità medica, ma è ancora difficile stabilire una misura di quanto la dilazione del ricorso alle cure possa incidere sul livello di complessità dei casi trattati e, conseguentemente, quanto questo possa incidere sull’efficienza delle cure e il relativo costo sanitario.
Un esame approfondito di tale fenomeno consentirebbe certamente di definire delle politiche sanitarie più efficaci e più orientate al superamento del modello ospedalocentrico in favore di un modello più vicino al territorio, forse ibrido, supportato dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione che rendono applicabili i principi fondamentali su cui si basa il Sistema Sanitario Nazionale dalla sua istituzione: universalità, uguaglianza ed equità.

Un modello digitale per l’assistenza domiciliare

Per raggiungere gli obiettivi precedentemente esposti, sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del 24 maggio 2022 le linee guida “Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare” contenute nel decreto che il Ministro della Salute ha firmato il 29 aprile 2022, dopo aver acquisito il parere favorevole alla Conferenza Stato Regioni.

I cinque assi di azione su cui si basano le linee guida sono:

    1. Lea, disuguaglianze e territorio
    2. Approccio One Health
    3. Revisione della rete ospedaliera
    4. Digitalizzazione e nuove tecnologie
    5. Ecosistema “innovazione per la salute”.

Si tratta di un’idea innovativa che mira a far compiere alla Sanità italiana un balzo in avanti epocale, quanto mai necessario non solo per affrontare le nuove sfide sanitarie che il post Covid ci lascerà in eredità, ma anche per far recuperare efficienza ed efficacia ad un sistema di cui il Covid non ha fatto che mettere continuamente in evidenza i grandi limiti, soprattutto in relazione alle regioni meridionali.

Sanità digitale e assistenza territoriale

I servizi di sanità digitale, in particolare, puntano a:

  • intervenire in una fase precoce della malattia attraverso il monitoraggio e, quindi, ridurre il tasso d’aggravamento e di mortalità
  • ridurre il numero di giorni di degenza ospedaliera
  • razionalizzare le decisioni attraverso la consultazione a distanza con gli specialisti
  • ridurre il costo della cura del paziente.

Il cambiamento di paradigma nei sistemi sanitari comporta quindi una diversa focalizzazione nei livelli di cura e nei percorsi di salute del mercato sanitario, che vede il passaggio dalla centralità dell’ospedale per le cure intensive al territorio e alla continuità assistenziale presso il domicilio del cittadino, ponendo l’accento, quindi, sull’aspetto della prevenzione e del monitoraggio pre-acuzie.

Assistenza territoriale, FSE e Telemonitoraggio

Nel contesto analizzato, il modello diagnostico-assistenziale basato sul fascicolo elettronico sanitario personalizzato diviene fondamentale, in quanto è in grado di rispondere alle richieste di servizi di diagnosi, prognosi e cura sempre più efficaci, efficienti e di qualità per il paziente, il cui trade-off tra livello di servizio e costi di realizzazione potrà essere attenuato grazie all’applicazione di tecnologie, sistemi e procedure innovative di gestione del processo clinico secondo una logica di e-Health Service Management.
La creazione del Fascicolo Sanitario Elettronico – che si arricchisce continuamente con il monitoraggio di valori rilevati in remoto – contribuisce a rendere diagnosticabili molte patologie in una fase molto iniziale, a individuare situazioni di rischi, a gestire a distanza l’assistenza e la cura.

Il monitoraggio dello stato di salute, la prevenzione di situazioni critiche e il supporto ad attività quotidiane rappresentano, quindi, un ambito applicativo emergente a livello sanitario, con particolare riferimento alle persone fragili, anziane e con patologie croniche.
Secondo alcune stime, il semplice telemonitoraggio a casa dei malati cardiologici ridurrebbe il numero di giorni di degenza del 26% e consentirebbe un risparmio del 10% dei costi sanitari, con un aumento dei tassi di sopravvivenza del 15%.

Digital Healthcare e Tecnologia per una Sanità migliore  

Obiettivo imprescindibile della sanità digitale non può che essere anche quello di contribuire alla profonda ristrutturazione del sistema sanità, alla sua razionalizzazione e ottimizzazione, migliorando l’efficienza complessiva e riducendone contemporaneamente i costi di gestione.

L’approccio fin qui analizzato e proposto si basa sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione utilizzate come metodo di raccolta e scambio di informazioni sanitarie a distanza.
La metodologia tecnologica applicata sarà funzionale alla diagnosi precoce e terrà costantemente sotto controllo la situazione clinica e l’appropriatezza della cura.
La tecnologia, infatti, costituisce il mezzo fondamentale per fronteggiare le esigenze di un servizio continuo di assistenza da remoto, da costruire intorno al paziente, sulla base della patologia esistente.
Il monitoraggio continuo consentirà l’individuazione tempestiva di criticità, permettendo l’adozione di interventi e misure correttive prima che appaiano complicazioni più gravi, con ricadute positive sia per il paziente, sia per il sistema sanitario in termini di riduzione di costi.

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