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Sanità 2023: le tendenze da tenere sott’occhio e le soluzioni per trarne vantaggio

Inflazione, carenza di personale, soluzioni tecnologiche per il time consuming, teleassistenza, Digitale e Intelligenza Artificiale per la personalizzazione dei servizi sanitari. Ecco gli aspetti che impatteranno di più sulle strutture sanitarie nel 2023 e le azioni da intraprendere per essere più competitive ed efficienti nello scenario dell’assistenza sanitaria in cui si troveranno ad operare

Pubblicato il 06 Feb 2023

Sono numerose le strutture sanitarie che solo ora si stanno riprendendo dalle drammatiche sfide poste dalla pandemia di Covid-19 nel 2022. Tuttavia, molte altre stanno sperimentando nuovi servizi che avranno un grande impatto nelle modalità in cui l’assistenza sanitaria sarà fruita e sarà fornita.

In alcuni Paesi, le pressioni estreme e le interruzioni generalizzate del servizio verificatesi negli ultimi due anni potrebbero non essere ancora completamente alle nostre spalle.
Questa situazione sta spingendo i fornitori di servizi sanitari a esplorare nuovi modi di lavorare e nuove tecnologie nel tentativo di tenere il passo con le aspettative e le richieste dei pazienti in continua evoluzione.

Il modo in cui ogni singola struttura risponderà dipende dal proprio contesto specifico.

Avaya – in questo contributo esclusivo per HealthTech360 – ha provato a individuare alcune tendenze che condizioneranno lo scenario dell’assistenza sanitaria nel 2023.

L’inflazione aumenta la pressione sulle risorse

Un primo elemento che impatterà sulla Sanità nel 2023 è dato dal drastico aumento dell’inflazione che sta esercitando i suoi effetti su diversi aspetti della fornitura di servizi e sta già avendo un impatto sui bilanci degli ospedali. Gli enormi aumenti dei costi energetici, l’impatto legato alle strozzature della catena di approvvigionamento sulle forniture mediche – e i conseguenti aumenti del costo del lavoro – sono fattori che lasciano prevedere tempi difficili per chi fornisce servizi sanitari, sia pubblici che privati.

Sanità 2023: la carenza di personale nelle strutture sanitarie

Oltre all’aumento dei costi, la Sanità nel 2023 dovrà fare i conti con la carenza di personale, situazione che crea gravi difficoltà e genera forti pressioni sulle strutture sanitarie a livello globale.
In tutto il mondo, le strutture sanitarie segnalano difficoltà nell’attrarre, formare e trattenere risorse umane sufficienti e qualificate, a fronte di un aumento generalizzato della domanda di servizi di cura e di assistenza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede una carenza di 10 milioni di operatori sanitari entro il 2030.

Soluzioni tecnologiche per limitare il time consuming

Per quanto appena analizzato, gli operatori sanitari sono ora più aperti ad adottare soluzioni tecnologiche che possano contribuire ad alleggerire il carico amministrativo legato alla gestione del personale e alla cura e assistenza ai pazienti.
Tutto quello che si traduce in un contenimento delle attività più “time consuming” rappresenta una conquista.
Ad esempio, l’automazione di alcuni servizi per i pazienti, come la gestione degli appuntamenti, il rinnovo delle prescrizioni mediche, il pagamento delle prestazioni o persino alcuni servizi di triage medico, si traduce in indubbi vantaggi sia per le persone in cura sia per il personale amministrativo dell’ospedale.

Allo stesso modo, il miglioramento della mobilità del personale medico attraverso l’uso di smartphone abilitati alle comunicazioni basate su ruoli e integrati con le cartelle cliniche digitali dell’ospedale contribuirà a migliorare la raggiungibilità dell’equipe di cura e, in ultima analisi, a migliorare i livelli di servizio offerti ai pazienti.

Sanità 2023: l’evoluzione dell’assistenza sanitaria a distanza e dei servizi di teleassistenza

Uno degli impatti più innovativi – e, probabilmente, positivi a lungo termine – della pandemia di Covid-19 è stato la disponibilità, l’utilizzo e l’apprezzamento dei servizi sanitari erogati a distanza, in un percorso che arriva fino alla Telemedicina. Anche ora che – e ce lo auguriamo sinceramente – pensiamo di essere nella fase conclusiva della pandemia ed è quindi possibile riprendere a erogare i servizi sanitari in presenza, sono molte le strutture sanitarie e i pazienti che continuano a preferire l’opzione dei servizi sanitari virtuali.

Non ci sono dubbi: un’ampia gamma di servizi di teleassistenza spesso si rivela più conveniente per i pazienti e più efficiente ed economico per le aziende sanitarie.

Alla ricerca del giusto equilibrio tra presenza e teleassistenza

La chiave per offrire un livello adeguato di assistenza sanitaria a distanza – nello scenario della Sanità Digitale 2023 – sarà fornire un giusto bilanciamento ibrido tra servizi in presenza e servizi di teleassistenza. Gli utenti vogliono essere certi che i videoconsulti una tantum non rappresentino un limite nell’interazione con gli operatori sanitari.
L’importanza di una comunicazione aperta tra il paziente e l’operatore sanitario sarà essenziale per il successo dell’adozione e dell’utilizzo di questi servizi.
Consentire ai pazienti di comunicare attraverso il canale che preferiscono e che ritengono più adatto alle proprie esigenze è fondamentale per il successo dei servizi di assistenza a distanza.

Sanità 2023: il ruolo del Digitale per la personalizzazione dei servizi sanitari

Come illustrato in precedenza, la comunicazione efficace tra pazienti e personale sanitario è alla base di un servizio sanitario efficiente.
Tuttavia, bisogna sottolineare che queste interazioni devono essere gestite da strutture sanitarie con risorse limitate. Di conseguenza, è comprensibile che possano verificarsi colli di bottiglia nell’accesso e nella fornitura dei servizi: è proprio in questo che risulta fondamentale il ruolo dei servizi sanitari digitali personalizzati.

I pazienti che fruiscono di servizi sanitari digitali sperimenteranno piani di cura e di assistenza sempre più personalizzati e organizzati su misura per le loro esigenze, per il loro profilo personale e per altre caratteristiche specifiche. L’assistenza sanitaria personalizzata per i pazienti consente di mettere a loro disposizione scelte più flessibili riguardo al modo in cui interagire e comunicare con le strutture sanitarie.
Ad esempio, gli utenti possono utilizzare a scelta chiamate vocali, video, email, SMS, chatbot o chat con operatori in carne e ossa e, naturalmente, fruire di servizi in presenza, quando necessario.

L’Intelligenza Artificiale per la personalizzazione dell’assistenza sanitaria

Il modo migliore per rendere possibile questa personalizzazione su ampia scala è l’adozione di sistemi di Intelligenza Artificiale nell’esperienza del paziente. Quando l’AI e i dati vengono combinati, ad esempio, con le capacità di un contact center digitale basato sul cloud, i fornitori di servizi sanitari hanno l’opportunità unica di adattare le modalità di assistenza alle esigenze e alle risposte dei singoli pazienti.

Un esempio di questa personalizzazione è legato alla cura dei malati cronici. Un paziente che soffre di ipertensione potrebbe seguire un piano sanitario che prevede dieta, esercizio fisico e farmaci. Questo paziente potrebbe essere monitorato da un dispositivo digitale indossabile, i cui dati vengono inseriti in un flusso di lavoro – basato sull’Intelligenza Artificiale e specificamente studiato per i pazienti affetti da malattie croniche –  che determina l’attività e gli obiettivi quotidiani. Il flusso di lavoro potrebbe avvisare il paziente tramite un chatbot o un SMS e suggerire un aumento del movimento e dell’attività fisica, oltre all’assunzione di farmaci, oppure potrebbe gratificare l’utente al raggiungimento di determinati obiettivi applicando logiche proprie dei videogiochi, secondo i principi della cosiddetta gamification.

Questa modalità di assistenza permette di definire obiettivi e compiti personalizzati per ogni singolo paziente che, probabilmente, sarà più propenso a seguire indicazioni individuali e specifiche piuttosto che opuscoli impersonali e generici o siti web. Inoltre, questi servizi vengono erogati digitalmente e, quindi, su scala molto più ampia di quanto si potrebbe fare con le sole risorse umane e ospedaliere, alleggerendo la pressione sulle strutture sanitarie e assistendo i pazienti individualmente.

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