Mercato e investimenti

Sanità digitale: ecco dove conviene investire

Verso quali settori della sanità digitale si stanno concentrando gli investimenti e l’interesse degli investitori? Dove si annidano le opportunità per le imprese e le startup italiane che desiderano sviluppare una proposta di valore nel mondo della digital health?

Pubblicato il 27 Feb 2023

Emanuele Villa

Il mercato della sanità digitale – e i relativi investimenti – stanno vivendo un periodo complesso.
Dopo gli investimenti recordi in digital health del 2021, trainati anche dalla pandemia e da un panorama geopolitico tutto sommato stabile, il 2022 ha fatto registrare numeri quasi dimezzati: negli USA, le analisi di Rock Health riportano investimenti di circa 15,3 miliardi di dollari contro i 29,3mld dell’anno precedente, mentre in Europa, laddove il fenomeno è partito successivamente, la stima di Finch Capital è di 5 miliardi contro i (quasi) 10 del 2021.

Date le molteplici variabili in gioco, è presto per una previsione attendibile del 2023; tuttavia, i dati rappresentano con buona probabilità la fine di un ciclo espansivo e un prevedibile riassestamento degli investimenti sui livelli pre-pandemici.

Investimenti in Sanità Digitale: i settori più promettenti

In un periodo di contrazione del mercato, è consigliabile orientare una nuova avventura imprenditoriale verso gli ambiti più promettenti dell’ecosistema sanitario.
Per scoprire quali siano, siamo partiti dallo State of European HealthTech 2022 di Finch Capital e, in aggiunta, abbiamo valutato gli ambiti di operatività dei principali unicorni europei, ovvero di quelle (poche) startup che hanno raggiunto, e spesso mantenuto, una valutazione di mercato da almeno 1 miliardo di dollari.
Mentre scriviamo – secondo HolonIQ – sono 97 in tutto il mondo.

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La Telemedicina guida il mercato

Con quasi 1,5 miliardi di euro investiti nel 2022, la Telemedicina – le cui Linee Guida sono state pubblicate di recente in Gazzetta Ufficiale – resta l’ambito più promettente per un’impresa che ha in mente di fare investimenti in sanità digitale.

L’analisi di Finch Capital, basata su dati Dealroom, evidenzia un trend discendente rispetto al 2021, che però non intacca l’elevato valore assoluto degli investimenti.

I motivi del primato sono chiari: in tutte le sue declinazioni (televisita, telemonitoraggio, teleconsulto…), la Telemedicina è e sarà sempre più il pilastro di un sistema sanitario moderno, efficiente, connesso e con il paziente al centro.
Attenzione, inoltre, al tema della telechirurgia, il cui impiego verrà intensificato dalla sempre maggiore pervasività delle reti 5G.

sanita-digitale-investimenti-telemedicinaLa Telemedicina, pur vivendo una naturale contrazione e un assestamento post-pandemico – continua ad essere un segmento trainante per gli investimenti in Sanità Digitale (fonte: Finch Capital Team analyses, Dealroom)

Insurtech, la grande promessa per gli investimenti in sanità digitale

Tra i vari ambiti analizzati dalla ricerca di Finch Capital, l’Insurtech è l’unico ad essere cresciuto nel 2022, per quanto i volumi di investimento europei (circa 230 milioni) non siano paragonabili a quelli della Telemedicina o delle soluzioni di clinical management.

In quest’ambito opera tra l’altro la startup francese Alan, che a seguito di un round da 193 milioni di dollari ha raggiunto una valutazione di mercato prossima ai 3 miliardi di dollari.

La crescita del mercato è la chiara dimostrazione di quanto sia forte l’esigenza di digitalizzazione nel mondo delle assicurazioni sanitarie.
L’obiettivo è una generale semplificazione di tutti i processi assicurativi, dalla sottoscrizione delle polizze fino ai processi di backoffice. Il tutto, assistito da un customer care moderno ed efficiente.

Online Booking, anche nel mondo B2B

Al settore dell’Online Booking appartiene l’unicorno per eccellenza della sanità digitale europea: Doctolib, la cui valutazione si aggira sui 6 miliardi di dollari. L’azienda – che ha fatto il suo ingresso anche in Italia e ha acquisito la piattaforma Dottori.it – opera con un modello B2B2C, ovvero offre servizi diretti ai pazienti ma anche al personale e alle strutture sanitarie: ai pazienti, la piattaforma permette di prenotare visite con i professionisti e abilita uno scambio sicuro di informazioni e documenti; ai medici e alle strutture sanitarie, essa semplifica la relazione con il paziente, lo scambio di informazioni e la gestione delle attività quotidiane.

Doctolib è già presente in alcuni dei maggiori ospedali italiani – grazie all’acquisizione di Appocrate. Tra questi:

  • Policlinico Gemelli
  • Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma
  • Centro Diagnostico Italiano di Milano
  • Humanitas di Torino
  • Poliambulanza di Brescia
  • Ospedale Generale Regionale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari).

L’Online Booking di servizi sanitari è un’opportunità anche nel B2B.
Uno degli elementi che condizionano maggiormente la patient experience (su cui le strutture costruiscono fidelizzazione) è proprio l’accelerazione dei processi di booking di visite ed esami, nonché l’accettazione all’interno delle strutture, con l’obiettivo di abbattere i tempi di attesa.

Wearable, un mercato enorme per gli investimenti in digital health

Nel mondo dei dispositivi indossabili, la competizione è molto serrata, ma la presenza sul mercato di grandi colossi consumer come Apple, Samsung e Huawei non deve scoraggiare l’innovazione, soprattutto sul versante del benessere.

A metà 2022, la startup finlandese Oura annunciò di aver raggiunto la valutazione di mercato di 2,55 miliardi di dollari in occasione della vendita del milionesimo anello Oura Ring, un health tracker che punta a miscelare l’accuratezza delle rilevazioni con un look elegante e poco invasivo.

Per entrare nello sterminato mercato dei Wearable non è necessario produrre un dispositivo, replicando di fatto l’esperienza di Oura. È infatti possibile sfruttare la spinta innovativa del settore mettendo a disposizione dei produttori il proprio know-how, soprattutto nell’ambito health analytics e data science (dove le competenze del Data Analyst sono merce sempre più rara e preziosa).
Il tutto, al fine di migliorare l’esperienza dell’utente e il tasso tecnico del prodotto finale.

Intelligenza Artificiale in ambito Pharma

Nel corso degli anni, diverse startup hanno incentrato i propri investimenti in sanità digitale sull’applicazione di tecniche di Intelligenza Artificiale ai processi di ricerca e sviluppo in ambito farmaceutico.

Un esempio fra tutte: Benevolent AI. È un unicorno inglese valutato 1,7 miliardi di euro la cui mission è “unire l’Intelligenza Artificiale e la scienza d’avanguardia per scoprire e sviluppare nuovi farmaci per malattie complesse”.
L’azienda ha una propria piattaforma AI (Benevolent Platform) che permette agli scienziati di mappare con estremo dettaglio patologie multifattoriali, così da aumentare il grado di conoscenza della malattia, accelerare la formulazione di ipotesi e, di conseguenza, la scoperta di farmaci efficaci.

Chirurgia robotica, il pilastro del MedTech

Dalla chirurgia alla riabilitazione robotica, dall’assistenza robotica personalizzata alle soluzioni innovative per affrontare le disabilità, fino alle mansioni giornaliere negli ospedali: gli esperti di settore sanno bene come la robotica nella Sanità sia al tempo stesso una sfida e un’opportunità e come i robot possano giocare oggi un ruolo fondamentale nella modernizzazione dei servizi sanitari impattando positivamente sul futuro della Medicina.

È dello scorso giugno la notizia di un gigantesco round da 425 milioni di sterline incassato da CMR Surgical, unicorno inglese – che produce il sistema robotico Versius alternativo al noto Da Vinci di Intuitive Surgical – valutato circa 3 miliardi di euro e attivo nel settore della chirurgia robotica.

In questa fase di transizione della chirurgia robotica, alla base del successo dell’azienda c’è la capacità di miscelare gli elementi cardine della robotica next-gen, ossia:

  • la valorizzazione dei dati, a beneficio dell’attività chirurgica e della standardizzazione degli esiti
  • il design fortemente modulare, che rende versatile il sistema e riduce gli investimenti.

Il mercato dei Surgical Robots è dunque una grande opportunità per gli investimenti in Sanità Digitale: gli analisti di MarketsandMarkets ne stimano il valore globale in 8,5 miliardi di dollari nel 2022 e, soprattutto, ipotizzano una crescita con CAGR del 16,6% fino al 2027.

Ottime prospettive per le terapie digitali

Nonostante l’evoluzione (molto) graduale del tema, quanto meno in Italia, dove peraltro – pur non essendocene alcuna ancora autorizzata – s’inizia a dibattere anche di prescrizione e rimborsabilità, quello delle terapie digitali è un filone molto interessante.
Soprattutto, è un tema di grande prospettiva: secondo gli analisti, i 4,5 miliardi di dollari generati nel 2022 in termini di revenue cresceranno fino a 17,7 miliardi nel 2027, rendendola una delle più grandi opportunità dell’ecosistema healthtech.

L’interesse per le terapie digitali – settore per il quale anche in Italia iniziano a far la comparsa studi, esperimenti e progetti – è dimostrato – ad esempio – dall’unico unicorno svizzero della sanità digitale, Mindmaze.
Valutata circa 1,5 miliardi di dollari, l’azienda si occupa di sviluppo e implementazione di metodologie innovative di riabilitazione per pazienti colpiti da infarto e patologie cerebrali traumatiche. La piattaforma combina l’impiego della realtà virtuale con la neuroscienza e computer graphics per innovare e migliorare gli esiti dei percorsi di riabilitazione.

Sanità digitale: dove concentrare l’attenzione per gli investimenti?

Pur se il 2023 – come detto – sembra configurarsi come un anno di riassestamento per gli investimenti in sanità digitale, abbiamo visto come – secondo gli analisti – ci siano alcuni settori molto interessanti in ambito healthtech ai quali ispirarsi per orientare il proprio business. Tra questi:

  • Telemedicina
  • Health Insurance
  • Online booking
  • Wearable
  • AI nel Pharma
  • Chirurgia Robotica
  • Terapie Digitali

Tra questi, la Telemedicina attrae grandi investimenti guidando il mercato, ma è in un previsto e prevedibile calo naturale post-pandemico, mentre cresce il segmento Insurtech.
La storia degli unicorni europei, inoltre, suggerisce di concentrare l’attenzione (anche) sull’Online Booking, i sistemi wearable, l’AI applicata al Pharma e la Robotica.

Non dimenticando la grande promessa digital therapeutics, un mercato che – non appena le condizioni (ossia, innanzitutto, una governance mirata e un regolatorio chiaro ed efficace) lo consentiranno – è pronto a decollare anche nel nostro Paese.

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